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Un thriller dai molti colpi di scena, che indaga l’animo umano nelle sue profondità - e fragilità - ma scava anche nel dark web per farci scoprire quanto siamo esposti: è “Sequestro virtuale”, nuovo libro di Riccardo De Palo, giornalista del "Messaggero" e scrittore, presentato a “Più libri più liberi”, presso La Nuvola, dall’autore con Massimo Martinelli, direttore del quotidiano.
Protagonisti della storia sono Andrea e Sara, due giovani che non si conoscono, ma si incontreranno a causa di un’organizzazione criminale. Quando Sara scomparirà, la prima a cercare di capire cosa le sia accaduto sarà la sua amica Aisha, giovane Tuareg a Milano per motivi di studio. A portare avanti le indagini saranno Dario, consulente informatico, e Silvano, giovane detective della Polizia Postale. E così, nel racconto, ad essere illustrati sono sentimenti e affetti, debolezze personali, ma anche vere e proprie modalità investigative.
«Ho una lunga esperienza di cronaca giudiziaria - dice Massimo Martinelli - questo libro contiene una serie di descrizioni di attività investigative che possono sembrare inventate, ma sono reali».
Riccardo De Palo racconta: «Questa potrebbe sembrare la narrazione di un futuro distopico, ma in realtà è una storia che indaga il presente. Siamo tutti spiati, un po’ ci piace anche, infatti condividiamo foto e diciamo tutto di noi sui social, senza alcuna preoccupazione. L’idea per questo libro è nata da una foto pubblicata su un giornale in cui si vedeva una ragazza vittima proprio di un sequestro virtuale e ho cercato di capirne di più… In Italia ancora non se ne sente parlare e ho tentato, quindi, di immaginare cosa accadrebbe nel nostro Paese».
Il rischio è più "vicino" di quanto non si possa pensare. «Nei casi più frequenti si riceve una telefonata dal numero di una persona cara.
Tra tecnologia e analisi psicologica, il testo si fa così misura della nostra vulnerabilità, anche nella vita quotidiana.
«Sono molte le storie di persone che hanno messo foto delle loro case sui social e poi sono state rapinate - prosegue De Palo - da alcune foto magari si possono vedere dettagli sull’allarme. È come consegnare le chiavi di casa. Non a caso sono numerosi ormai i thriller in cui un ruolo fondamentale è affidato alle webcam».
Una strategia che sfrutta la Rete con le sue potenzialità, ma usa metodi collaudati.
«Provenzano fu arrestato grazie alla tecnologia - sottolinea Martinelli - con un sistema di intercettazioni, per cui fu usata la televisione della moglie». E aggiunge, «Oggi il dark web è usato dalla malavita, ma anche dalle forze dell’ordine per l’investigazione. Bene e Male si contrappongono usando lo stesso strumento».
Come difendersi?
«Bisogna stare molto attenti e verificare sempre ogni messaggio - conclude De Palo - chiedendosi: perché scrivono a me, perché adesso?».
Pagina dopo pagina, un racconto adrenalinico, che diventa anche occasione per riflettere sui pericoli ai quali siamo esposti ogni giorno.
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Il Messaggero