Italia e Uzbekistan, l'eredità di un legame secolare

È stato presentato a Roma al Circolo degli Esteri il libro “Sistema Uzbekistan. L’Italia e l’Uzbekistan: l’eredità di un legame...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

È stato presentato a Roma al Circolo degli Esteri il libro “Sistema Uzbekistan. L’Italia e l’Uzbekistan: l’eredità di un legame secolare”, a cura di Paolo de Angelis, Presidente della Società italiana “Fondazione Omnia”, e Tursunali Kuziev, Primo Vicedirettore dell’Agenzia per i Beni Culturali del Ministero uzbeko del Turismo e dello Sport, Onorato Operaio d’Arte dell’Uzbekistan, con il sostegno delle rispettive Ambasciate dell’Uzbekistan a Roma e dell’Italia a Tashkent. 

Il libro,  pubblicato da Eurlink University Press è dedicato al 30° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Italia e Uzbekistan, e sarà fruibile nelle biblioteche della Link Campus University e del Circolo degli Esteri. «Questo è un libro meraviglioso, che racconta la storia dell’Uzbekistan, i suoi paesaggi, importanti rappresentanti ed eroi del Paese, nonché la cooperazione, i risultati, le opportunità e l’esperienza maturata nelle relazioni tra le aziende dei due stati» ha detto Stefania Lazzari, Presidente di Eurilink University Press presso Link Campus University.

Da Napoli all'Uzbekistan, gli orafi campani ospiti al festival internazionale dei gioielli

Repubblica dell'Uzbekistan giovane ma dalla cultura millenaria 

Sulle pagine del libro si fa un quadro attuale e aggiornato sulla Repubblica dell’Uzbekistan, nata nel 1991, è una Repubblica giovane ma con radici culturali millenarie. Radici che oggi sono testimoniate dalle ricchezze dei palazzi di Samarcanda, di Bukhara e di Karshi, dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Un Paese multietnico dove convivono diverse etnie: russi, kazaki, tatari e altri. Radici millenarie che hanno trasmesso anche tradizioni culturali in cui la famiglia è al centro dei rapporti della società e incide molto nelle decisioni dei giovani.

Nonostante non abbia sbocchi al mare, come i paesi confinanti, l’Uzbekistan è  un’importante piattaforma commerciale, grazie alla sua posizione centrale nell’Asia e alle ottime infrastrutture, e costituisce il crocevia naturale di gran parte della “via della seta”. Il Paese ha grandi potenzialità economiche di crescita e può contare su una popolazione giovane, con un’alfabetizzazione spinta, estesa anche alle donne, e la scuola secondaria obbligatoria.

Il nuovo Presidente, Shavkat Mirziyoyev, eletto nel 2016, ha impresso una svolta riformatrice, garantendo la libertà di pensiero e avviando importanti riforme e un processo di modernizzazione del Paese. Con la convertibilità della moneta locale è diventato anche un Paese attraente per gli investimenti stranieri. Oggi è membro delle Nazioni Unite, della Comunità degli Stati Indipendenti, dell’OSCE, del Fondo Monetario Internazionale, dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai e dell’Organizzazione della cooperazione islamica. È, inoltre, osservatore, insieme al Tagikistan, dell’Unione economica eurasiatica. Nel maggio 2019 si è svolta in Italia la sesta sessione del Gruppo di lavoro intergovernativo italo-uzbeko per il commercio, la collaborazione economica, industriale e per i crediti all’esportazione, con la firma di un Protocollo che ha sancito il rinnovo della collaborazione tra l’Italia e l’Uzbekistan.

Le parole dell'Ambasciatore Pinna «Italia e Uzbekistan sempre più vicine»

La prefazione al libro è stata scritta dal professor Vincenzo Scotti, che ha ricoperto più volte incarichi ministeriali e tra i fondatori di Link Campus University di Roma.  «Negli ultimi trent’anni - ha dichiarato il professore Vincenzo Scotti - abbiamo visto come la cooperazione culturale, scientifica, commerciale e sportiva, e, in particolare, la più profonda e reciproca conoscenza della storia, delle tradizioni, dell’economia e della società di un Paese possono contribuire all’abbattimento delle barriere e all’apertura di nuove strade».

Ospite alla presentazione anche Agostino PinnaAmbasciatore d’Italia in Uzbekistan, che ha sottolineato l’importanza delle «Relazioni commerciali ed economiche tra l’Italia e l’Uzbekistan, che attualmente sono in via di sviluppo e che in futuro potranno trarre ulteriori benefici dalla complementarità delle economie dei due Paesi. I segnali provenienti dalle aziende italiane sono molto positivi al riguardo e le difficoltà causate dalla pandemia non hanno fermato la loro voglia di diventare più attive nel mercato uzbeko».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero