La Farmacia Notturna degli D’Innocenzo, registi gemelli prestati alla fotografia

La Farmacia Notturna degli D’Innocenzo, registi gemelli prestati alla fotografia
«La fotografia è solo un modo come un altro per sentirci sbagliati. Come la poesia, come il cibo, come l’odio». Inizia con questa sentenza il libro di...

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«La fotografia è solo un modo come un altro per sentirci sbagliati. Come la poesia, come il cibo, come l’odio». Inizia con questa sentenza il libro di istantanee dei fratelli gemelli Fabio e Damiano D’Innocenzo. Farmacia Notturna, edito da Contrasto e realizzato con il contributo di Gucci, sarà in libreria dal 6 febbraio.


Registi romani classe 1988, li abbiamo conosciuti nel 2018 grazie al loro debutto cinematografico La terra dell’Abbastanza, presentato alla Berlinale, dove ora torneranno portando il nuovo Favolacce. Nel frattempo, hanno scritto un libro di poesie e questo, dedicato alla fotografia. 



All’interno delle 96 pagine non aspettatevi di trovare scatti convenzionali: non vedrete immortalati gli “istanti decisivi” tanto cari a Cartier-Bresson; né “miniature di realtà” come descriveva le immagini Susan Sontag; né ancora esplorazioni da reportage fotogiornalistico. Le foto dei due gemelli sembrano più bozze, sbuffi, schizzi. Rapsodia internazionale: la testa di una giraffa imbalsamata in una casa di Chicago; una turista affaticata sulla metro di Parigi. Un mercato di Tirana; un parcheggio di Lisbona. C’è poi tanta Roma, soprattutto periferia, altrettanto bizzarra e istintiva. Senza significato e infinitamente interpretabile. Le suggestioni sembrano un necessario e continuo dialogo: proprio per questo, probabilmente, a introdurre le immagini c’è la trascrizione di una conversazione avvenuta tra «i fratelli, uno a Roma e l’altro a Barcellona». È tra queste parole, altrettanto sconnesse tanto da sembrare una video-chat dalla connessione internet debole, che si intuisce che la fotografia ha tutto un altro significato rispetto a quella a cui siamo abituati. 

I D’Innocenzo si smarcano dalla street photography, che “ruba” scene dalla realtà e le fissa a fini dell’estetica, e aprono a un’interpretazione più attuale: «Puoi avere un’immagine che aspetti, che speri si realizzi davanti ai tuoi occhi per immortalarla. Davanti a te però accade qualcos’altro. La gente fa altro, e quell’immagine non arriva mai. Accade la vita. Fotografi la vita che ti ha rovinato la foto», dicono. 



Allora le immagini non sono più documenti, né testimonianze, ma parti del discorso, promesse, ricordi, dal carattere sociale e formato social («Io guardo delle foto degli altri… su Instagram…»). Così il titolo del libro diventa ancora più interessante: perché fa riferimento proprio all’insegna luminosa smeraldo delle farmacie aperte di notte. La versione post-contemporanea della luce verde dal Grande Gatsby: un continuo inseguimento che per Fitzgerald era un sogno futuro e per i fratelli D’Innocenzo è l’ossessione per un’impossibile intimità urbana. 
 
FARMACIA NOTTURNA
Fratelli D’Innocenzo

CONTRASTO 
17x23 cm, 96 pagine, 73 foto
24,9 euro Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero