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Una lunga conversazione, oltre 50 minuti, per stabilire un rapporto di fiducia e poi riuscire a raggiungere l'obiettivo: salvare la vita a una persona che stava per suicidarsi. E' accaduto l'altra sera sul lungomare di Scauri, una storia a lieto fine sicuramente non per caso ma soltanto grazie alla professionalità di un negoziatore dei carabinieri, specializzato in questo genere di interventi.
Lui si chiama Michael Monnanni e da pochi mesi è al comando della stazione di Scauri. L'altra sera, quando è arrivata la chiamata ai carabinieri da alcuni passanti, Monnanni è intervenuto insieme al suo collega senza immaginare che la sua specifica abilità di negoziatore sarebbe stata determinante. «Siamo arrivati al lungomare - racconta il maresciallo maggiore - perché una donna di 35 anni, in stato di alterazione, minacciava il suicidio dopo un litigio con il compagno. Mi sono avvicinato a lei tentando di stabilire un dialogo, ma la donna, man mano che mi avvicinavo, avanzava sempre più rapidamente verso l'acqua alta minacciando il suicidio e immergendo la testa in mare».
LA SCELTA
Monnanni ha capito che un salvataggio fisico sarebbe stato complicatissimo considerando la distanza e le condizioni. Così ha deciso di puntare su un altro tipo di salvataggio, il convincimento, attraverso un dialogo personale. Così è iniziato un confronto durato quasi un'ora.
«Abbiamo parlato di tanti argomenti - racconta il militare - in particolare della condizione personale della donna, la voglia di tornare in Romania, i problemi che è costretta ad affrontare qui in Italia, il rapporto con il suo compagno. Un dialogo intenso che alla fine ha portato al risultato».
Mentre il militare parlava con la donna, i suoi colleghi hanno rintracciato il compagno e, soltanto quando lei lo ha chiesto, l'uomo si è avvicinato alla riva.
«A quel punto - racconta il maresciallo maggiore - la donna ha deciso di uscire dall'acqua, si è avvicinata al compagno, le abbiamo dato un asciugamano e ci siamo assicurati che stesse in buone condizioni attivando anche il soccorso del 118. I sanitari sono intervenuti ma lei per fortuna stava bene e non è stato necessario nessun passaggio successivo. Prima di andare via ci ha ringraziato e noi le abbiamo detto che sarà nostra cura attivare i percorsi necessari di assistenza per aiutarla a superare il suo disagio».
Un lieto fine costruito soprattutto grazie alla preparazione specifica del carabiniere negoziatore. «In questo caso sono intervenuto per l'emergenza - racconta - ma la mia preparazione è stata di certo un valore aggiunto, anche se del tutto casuale. Sono qui da pochi mesi, ma in passato ho avuto modo di gestire situazioni simili in diverse circostanze e in altri luoghi». Una coincidenza che, in una serata di fine estate a Scauri, ha permesso di salvare una giovane vita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero