Satricum, uno scrigno di antichità lungo il fiume Astura alle porte di Latina: oltre alle testimonianze latine e volsche della città arcaica, iniziano a riaffiorare...
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E' questo l'auspicio della professoressa Marijke Gnade, dell'università di Amsterdam, che da trent'anni dirige le campagne di scavi principalmente affidate agli olandesi dal 1977. Tra i primi a sbarcare a Borgo Le Ferriere, con autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali, fu l'archeologo Conrad Stibbe, vice-direttore dell'Istituto Olandese di Roma. Successivamente subentrò, finanziandone gli scavi fino allo scorso anno, l'ateneo di Amsterdam. Il master che in questa stagione estiva ha portato a Satricum l'equipe della professoressa Gnade è stato invece finanziato da un altro fondo. Quest'anno per la prima volta siamo tornati a Satricum precisa la professoressa Gnade grazie al contributo dell'Amsterdams Universiteitsfonds che ha trovato risorse per tre anni. Questo significa che abbiamo a disposizione altre due estati per riportare alla luce lo splendore della villa romana che abbiano iniziato a scavare lo scorso anno. Mi auguro che il lavoro possa avere un riscontro nella realizzanda trasformazione della mostra presente a Borgo Le Ferriere (attualmente chiusa) in museo di Satricum, e nella costituzione di un percorso fruibile tra il tempio e gli scavi, passando per la sede dell'ex scuola dove vedrei bene un punto di accoglienza. Un percorso del genere è in fase di redazione da parte del Comune di Latina, in accordo con la Sovrintendenza, che ha recentemente affidato il compito a un team composto da sette partner privati. L'obiettivo è quello della valorizzazione del sito archeologico, in altre parole della messa a sistema di Satricum e degli altri luoghi di cultura della zona, la vicina Casa del Martirio di Santa Maria Goretti e dell'antiquarium del Procoio di Borgo Sabotino. L'auspicio è che in questo nuovo percorso di valorizzazione l'Università di Amsterdam possa continuare a fornire il suo contributo scientifico, ribadisce Gnade in questi ultimissimi giorni a Latina per la chiusura della 43esima campagna di scavi olandesi.
Quest'anno, a causa del Covid, la sua equipe è stata più ristretta del solito: hanno partecipato agli scavi presso la villa romana (dove sono stati rinvenuti lastricati, cisterne e impianti idraulici, oltre ad una decina di scheletri umani) 11 studenti provenienti da diverse università olandesi e quattro ragazzi del posto, due archeologi, un agronomo e un manovale, il cui impiego come operai è stato sostenuto da Casale del Giglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero