Rubato il Centro Mobile del Moige a Latina, stava girando la provincia contro bullismo e cyberbullismo

Rubato il Centro Mobile del Moige a Latina, stava girando la provincia contro bullismo e cyberbullismo
Ancora non è chiaro se si tratti di un furto come tanti o se sia una azione mirata. Nella notte tra il 10 e l’11 maggio a Latina è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ancora non è chiaro se si tratti di un furto come tanti o se sia una azione mirata. Nella notte tra il 10 e l’11 maggio a Latina è stato rubato il Centro Mobile del MOIGE, il Movimento Italiano Genitori, un motorhome con il quale l’Associazione stava girando l’Italia per prevenire atti di bullismo e cyberbullismo e sostenere le vittime del fenomeno e che in questi giorni era operativo in provincia di Latina.

Il mezzo si trovava in un parcheggio nei pressi di via Ezio, nel centro di Latina. «È già stata sporta regolare denuncia alle autorità competenti - spiegano dal Moige - e sono state attivate le procedure per il tracciamento del percorso e la geolocalizzazione del Centro Mobile, che è provvisto di GPS. Al momento, però, non sembrano esserci aggiornamenti».

«Siamo in costante contatto con le Forze dell’Ordine per cercare di recuperare il Centro Mobile, che in questi anni ha aiutato migliaia di minori, prevenendo anche nuovi episodi di bullismo, reale o virtuale. – commenta Antonio Affinita, direttore generale del MOIGE – Un episodio deprecabile, non solo per il fatto di volersi appropriare con la forza di qualcosa che appartiene ad altri, ma, soprattutto, perché con questo gesto non si sta danneggiando soltanto il MOIGE, ma si rallentano le nostre attività a supporto di minori in difficoltà, si nega a centinaia di vittime di poter essere ascoltate, capite e aiutate, si ostacola la prevenzione di un fenomeno grave che si sta diffondendo sempre di più nelle scuole di ogni ordine e grado, si impedisce di attivare quelle iniziative di recupero che portano molti bulli a cambiare atteggiamento. Se qualcuno dovesse avere informazioni utili, lo invitiamo a mettersi in contatto con le Forze dell’ordine».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero