Ponza, l'opposizione denuncia: «Caos sui nuovi nomi alle vie, rivedere la toponomastica»

Il Municipio di Ponza
«Caos toponomastica a Ponza». A denunciarlo sono i consiglieri di opposizione  Piero Vigorelli, Franco Ambrosino, Giuseppe Feola e Maria Claudia Sandolo che...

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«Caos toponomastica a Ponza». A denunciarlo sono i consiglieri di opposizione  Piero Vigorelli, Franco Ambrosino, Giuseppe Feola e Maria Claudia Sandolo che chiedono siano rimesse in discussione le scelte dell'amministrazione. «Di rivedere i nomi delle vie c'è assoluto bisogno, ci sono   450 strade, sentieri e vicoli, molte senza nome e senza numeri civici, con abitazioni nelle quali abitano oltre tremila persone e  nascono inevitabili disguidi… Posta rinviata al mittente perché “indirizzo sconosciuto”, soccorritori che non sanno dove andare, frequenti casi di scambi di persone a causa dell’omonimia di nomi e cognomi. Tutte conseguenze negative che i ponzesi vivono quasi quotidianamente».


L'amministrazione ha messo mano alla faccenda, ha approvato la nuova denominazione delle vie, ma   «Il Comune ha fatto scelte un po’ a capoccia, spesso calpestando il Regolamento sulla toponomastica approvato dal Commissario Prefettizio il 6 maggio del 2012 che vieta di apportare modifiche di nomi ad aree di circolazione già esistenti». Invece è accaduto e l'opposizione fa notare come alcune vie siano "spezzettate" - ad esempio il centralissimo Corso Pisacane o la salita della Dragonara -  «con la conseguenza che dovranno essere rifatti tutti i documenti, mentre in altre zone si dimentica di dare i nomi, come nel caso del sentiero che porta    all’abitazione della signora Anna Mazzella, gravemente disabile e reclusa in casa». Segnalata anche l'assenza di nomi importanti, benché proposti, assegnati alle vie. Tra gli altri Altiero Spinelli o il famoso maestro di Ponza, Ernesto Prudente.   

«A questo punto chiediamo di congelare la proposta dell’amministrazione e rimettersi al lavoro per limitare i danni. Noi siamo disponibili a far parte di una nuova Commissione, con spirito costruttivo, per una toponomastica intelligente e seria».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero