Pagaiando verso la medaglia olimpica. Da Sabaudia riparte il sogno di Alberto Ricchetti

Alberto Ricchetti, atleta di punta della canoa azzurra
LATINA - Accarezzare il sogno lo ha spinto a non mollare e a crederci ulteriormente. Alberto Ricchetti, atleta di punta della canoa targata Fiamme Gialle, ha ripreso a lavorare...

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LATINA - Accarezzare il sogno lo ha spinto a non mollare e a crederci ulteriormente. Alberto Ricchetti, atleta di punta della canoa targata Fiamme Gialle, ha ripreso a lavorare forte in attesa della prossima chance, quella di Tokyo 2020, l'Olimpiade giusta per prendersi quella medaglia che già avrebbe meritato nel 2008 a Pechino, quando nel K4 con Antonio Rossi, arrivò a pochissimi decimi dal bronzo. L'azzurro di Omegna, classe 1985, ha incominciato la preparazione a Sabaudia, città con la quale ha instaurato un feeling particolare: "Questo posto è l'ideale per allenarsi e avvicinarsi nel migliore dei modi a tutta quella serie di appuntamenti che culmineranno con i Giochi giapponesi. Sono nato in Piemonte, ma ormai conosco benissimo Sabaudia ed è bello poter lavorare in un ambiente strutturato e accogliente, capace di offrirti opportunità uniche. Un evento così importante come l'Olimpiade, d'altronde, non si prepara un anno prima, ma inizi a pensarci dal momento in cui hai terminato l'edizione precedente".

Ricchetti è una sorta di jolly per la nostra nazionale, ma se proprio deve scegliere una canoa non ha dubbi: "Il meglio penso di riuscire a darlo nel K4 1000, quello con cui sono andato vicino alla medaglia a Pechino insieme ad Antonio Rossi. Ho avuto l'onore e il piacere di pagaiare con un grandissimo campione come lui, capace di vincere cinque medaglie olimpiche. Rossi è stato un esempio in gara e nella vita di tutti i giorni, ha aiutato me e tanti altri ragazzi a crescere ed emergere. Era una stella, ma si è sempre messo a disposizione del gruppo e alla fine di ogni gara pensava già a quella successiva".

Così come Alberto, che già è proiettato verso i prossimi impegni: "Avrei potuto fermarmi dopo quel quarto posto, un risultato eccezionale che ricordo sempre con grande piacere. Ma desideravo andare avanti, continuare un percorso di crescita, e anche se poi a Rio non è arrivata la qualificazione alla finale, è stato comunque un orgoglio aver avuto la possibilità di partecipare ad un'altra Olimpiade. Nella mia mente adesso esiste solo l'obiettivo Tokyo, ci sarà da lavorare tantissimo, ma sono pronto a dare il massimo, curando ogni particolare. Sto bene fisicamente e ho la fortuna di avere una compagna straordinaria, che mi sostiene ogni giorno e mi aiuta a coltivare il sogno di conquistare una medaglia olimpica". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero