Oltre 20 furti in 3 mesi: lo sfogo degli imprenditori: «La microcrimnalità ci distrugge»

Oltre 20 furti in 3 mesi: lo sfogo degli imprenditori: «La microcrimnalità ci distrugge»
Venti furti in meno di tre mesi, ognuno del valore di oltre mille euro: giorni duri per le aziende che operano nel settore dei distributori automatici sulla Piana di Fondi, messe...

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Venti furti in meno di tre mesi, ognuno del valore di oltre mille euro: giorni duri per le aziende che operano nel settore dei distributori automatici sulla Piana di Fondi, messe a dura prova dalla microcriminalità.

Gli episodi si susseguono ormai senza soluzione di continuità, nonostante le denunce e le precauzioni prese dalle attività in cui vengono installate le macchinette per la vendita di snack e bevande.

Gli erogatori sembrano infatti essere diventati delle vere e proprie calamite per ladruncoli e malintenzionati che, per arraffare pochi spiccioli, danno vita ad autentiche incursioni vandaliche.
È così che, a fronte di furti da poche decine di euro, i gestori degli erogatori devono fare i conti con pesanti danneggiamenti ai macchinari: manomessi, forzati se non addirittura fatti a pezzi.

«I nostri sforzi fatti per fare imprenditoria e creare posti di lavoro – racconta un addetto ai lavori – vengono puntualmente vanificati dal malintenzionato di turno. È così che, anziché allocare risorse in progetti innovativi, ci ritroviamo a spendere sempre di più per le riparazioni. Il problema, ad oggi, nonostante le numerosissime segnalazioni, ancora non è stato risolto. Per rubare pochi spicci vengono arrecati danni da migliaia di euro. Viviamo in un paese dove la protezione della cosa privata ormai non esiste più».

Grandi aziende, edifici pubblici, stand ortofrutticoli, biblioteche, scuole e persino piccoli uffici: i malintenzionati sono informatissimi sui luoghi in cui vengono installati i distributori e, a rotazione, li ripuliscono.

«Contiamo oltre 20 furti in 3 mesi – prosegue lo stesso – ma il numero potrebbe salire se consideriamo i casi di altri nostri colleghi. Tutto ciò sta diventando insostenibile».
Una sorte condivisa anche con un altro tipo di attività, quella dei gestori di slot machine e cambiamonete, con il bilancio che si aggrava se si tratta di locali come bar o sale giochi in cui sono presenti anche registratori di cassa (ancor più appetibili perché, con un solo raid, si racimola un bottino doppio).

Sempre lo stesso il modus operandi: una sola persona forza l'ingresso dell'attività con il volto coperto, ripulisce la macchinetta e poi fugge in sella ad un mezzo agevole, il più delle volte una bici o uno scooter.


Diversi i filmati che riproducono la stessa scena senza che si riesca a porre fine al fenomeno diventato per gli imprenditori del settore un vero e proprio incubo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero