E’ una specie di ritorno a casa: il nuovo palazzetto dello sport potrebbe sorgere all’incrocio tra viale Le Corbusier e la Pontina, nell’area destinata a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo anni di discussioni su dove realizzare un impianto in grado di mandare in pensione il Palabianchini la soluzione è stata proposta dall’imprenditore Ciarlone che ha già presentato il progetto firmato dallo studio dell’architetto Antonelli. Proprio nell’anno in cui Latina ha perso in sequenza prima la squadra di serie A di pallanuoto, poi la squadra di A1 del volley (emigrate ad Anzio e a Cisterna) per colpa di impianti vetusti e non sufficientemente capienti come la piscina comunale eil Palabianchini, questa proposta risolve un problema che sembrava insormontabile. Le uniche aree con destinazione a impianti sportivi sono quelle che corrono lungo il tratto urbano della Pontina, mentre le proposte arrivate fino ad oggi riguardavano tutte aree a destinazione agricola e necessitavano quindi di un lungo iter per il cambio di destinazione d’uso. Impossibile anche la soluzione di realizzare un impianto pubblico procedendo all’esproprio di una di quelle aree destinate a impianti sportivi: l’acquisizione del terreno avrebbe fatto raddoppiare i costi di realizzazione per l’ente locale.
Ora invece Ciarlone è pronto a realizzarlo su un’area di proprietà che è già destinata a impianti sportivi, proprio lì dove il piano regolatore prevedeva di costruire una cittadella dello sport con stadio, palazzetto, piscina e campo da baseball. In realtà il privato vuole costruire solo palasport e piscina, oltre ovviamente ai parcheggi e alle dotazioni a servizio degli impianti. L’unico problema è che il nuovo palazzetto non sorgerebbe lì dove il Ppe lo prevedeva, ma al posto dello stadio, ma - spiegano dal Comune - questo cambio non creerebbe problemi rispetto allo strumento urbanistico. Tanto che gli uffici hanno già istruito la pratica e si accingono a portarla all’esame della Giunta. Servirà solo una mini variante ma solo per ruotare la posizione della struttura rispetto a quella prevista del piano. Difficile ora capire i tempi di realizzazione, ma la soluzione proposta è sicuramente la più breve di tutte quelle ipotizzate fino ad oggi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero