Arriva dritto al punto il sindaco di San Felice Circeo, Giuseppe Schiboni: «Non possiamo più assistere a questo indegno spettacolo notturno, con ragazzini ubriachi,...
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Sindaco, cosa sta accadendo?
«I ragazzi minorenni, soprattutto tra i 14 e i 16 anni, consumano una quantità notevole di alcol, creando problemi gravissimi sia a livello di sicurezza che a livello di immagine. Non possiamo tollerare una situazione così grave, peraltro segnalata sempre più spesso dai cittadini tramite dettagliati esposti che arrivano in Comune».
Ma il Comune non prende provvedimenti più severi?
«Per controllare il territorio come si deve avrei bisogno di un piccolo esercito di agenti, ma non è possibile. Riusciamo a coprire turni fino alle 2 di notte, ma i problemi peggiori avvengono dopo quell'orario, per questo ho deciso di impiegare delle guardie private per contrastare il fenomeno».
Non sarebbe opportuno vietare il consumo dell'alcol con un'ordinanza specifica?
«L'ordinanza l'ho già emessa durante il lockdown per vietare la vendita degli alcolici dopo le 20 nei supermercati. Ora il problema riguarda i locali che vendono alcolici a ragazzi minorenni, cosa già vietata dalla legge. Purtroppo non c'è molta accortezza nel rispettare questo divieto e, in alcuni casi, vengono usati anche dei banali sotterfugi, come ad esempio i gruppetti di ragazzi che escono con un solo maggiorenne incaricato di acquistare l'alcol per tutti».
I gestori dei locali hanno delle responsabilità? Cosa rischiano?
«Il punto è proprio questo, i gestori devono fare la loro parte e questo purtroppo non sempre avviene. In molti casi si chiude un occhio, un po' per convenienza, un po' per evitare problemi e discussioni. Ma così le conseguenze sono gravissime: i ragazzini si ubriacano, sporcano, urlano, spesso danneggiano gli arredi della città. E ora, con l'emergenza Covid, stanno in gruppo senza alcuna precauzione. Io non posso tollerare una situazione del genere, pertanto invito i gestori a controlli più severi altrimenti scatteranno multe e, nei casi più gravi, non è esclusa la sospensione delle attività in sinergia con la Questura, così come previsto dalla normativa».
Senza dimenticare i rischi per la salute dei ragazzi.
«Infatti, io posso parlarne con cognizione di causa essendo un medico. I giovanissimi non sopportano l'alcol che ha delle conseguenze ancora più gravi sul loro organismo rispetto agli adulti. Per questo vorrei anche diffondere un appello alle famiglie affinché facciano particolare attenzione ai loro ragazzi, alle frequentazioni, alle abitudini. E' un problema importante, non sottovalutiamolo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero