Sì al Lazio Pride, prime grane per la Celentano

Sì al Lazio Pride, prime grane per la Celentano
Prime voci di dissenso all'annuncio della sindaca Matilde Celentano di voler patrocinare il Lazio Pride dell'8 luglio a Latina, raccogliendo l'invito pubblico del...

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Prime voci di dissenso all'annuncio della sindaca Matilde Celentano di voler patrocinare il Lazio Pride dell'8 luglio a Latina, raccogliendo l'invito pubblico del cantante Tiziano Ferro. Gli organizzatori del Lazio Pride ad esempio contestano alla sindaca, parlando di registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali, l'espressione "sono pronta a fare in questo senso tutto quello che la legge mi consentirà di fare". «Questa non è una risposta che può bastare - dichiara Anna Claudia Petrillo, segretaria Lazio Pride - È chiaro che una sindaca deve seguire le leggi dello Stato. Ma, tra i motivi per cui scenderemo in piazza l'8 luglio, al Pride a cui lei dichiara di voler concedere il patrocinio del Comune di Latina, c'è il fatto che la legge non consente di registrare i bambini e le bambine delle famiglie omogenitoriali e occorre quindi battersi per cambiarla».

Parla di «tradimento per tutti gli elettori» Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus. «Che senso ha che Fratelli d'Italia e il centrodestra propongano a livello nazionale leggi contro l'utero in affitto se poi localmente gli stessi sindaci di Fratelli d'Italia tradiscono le linee di partito?».

«Auspichiamo vivamente che il patrocinio non venga concesso - dice invece Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast, organizzazione umanitaria in difesa dei diritti umani - anche perché troviamo grave offrire un riconoscimento istituzionale a manifestazioni che promuovono azioni che per significativi aspetti, sono in contrasto con la legge italiana».
Mentre i partiti di centrodestra di Latina restano in silenzio e non prendono posizione, si attende l'atto formale di patrocinio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero