LATINA - La riscoperta di un vitigno coltivato a Ponza dal Settecento è valsa alla Cantina Casale del Giglio i tre bicchieri della nuova guida del Gambero Rosso. E'...
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'700, durante il Regno di Napoli sotto i Borbone. Casale del Giglio ha rimesso in produzione questa antica varietà d'uva lungo un piccolo altipiano, chiamato «Piano degli Scotti», sotto al Faro della Guardia, l'edificio storico risalente all'800 annoverato tra i 19 Luoghi del Cuore scelti dal Fai per
il valore storico culturale e per l'elevato interesse paesaggistico.
Il Biancolella è l'ultimo nato del lungo lavoro di «sperimentazione e ricerca» dell'azienda
vitivinicola di Casale del Giglio, che ha ricevuto da Ais Lazio (l'Associazione italiana sommelier) il riconoscimento «Vitis 2014» per la categoria «Sperimentazione e Ricerca». Il progetto iniziato nel 1985 a Le Ferriere, grazie alle sperimentazioni realizzate su quasi 60 varietà di vitigni diversi, sempre in collaborazione con l'enologo trentino Paolo Tiefenthaler, si è concretizzato negli anni in numerose produzioni che hanno ormai un nome anche a livello internazionale.
Ad oggi, l'azienda - che celebra 100 anni di attività - possiede 160 ettari di vigneto. L'attuale produzione della Casale del Giglio offre una gamma di 20 prodotti da monovitigni e da assemblaggi (bianchi, rossi, un rosato, una vendemmia tardiva, tre grappe e un olio). Il vino «Faro della Guardia - Biancolella di Ponza 2013» riceverà, sabato 25 a Roma, il riconoscimento Tre Bicchieri della Guida «Vini d'Italia 2015» del Gambero Rosso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero