Latina, vuole lasciarlo, lui tenta di soffocarla: trentenne arrestato

Latina, vuole lasciarlo, lui tenta di soffocarla: trentenne arrestato
Tenta di ucciderla, di soffocarla, perché lei se ne vuole andare, vuole tornare in Messico, nel suo Paese d'origine. La lite, violentissima, sfocia in un tentato...

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Tenta di ucciderla, di soffocarla, perché lei se ne vuole andare, vuole tornare in Messico, nel suo Paese d'origine. La lite, violentissima, sfocia in un tentato omicidio. E' finito con l'arresto di un cittadino turco di 30 anni l'incubo della giovane donna durato un'intera notte. Tutto è accaduto all'interno di una camera d'albergo del centro di Latina. All'alba di ieri il portiere notturno, allarmato dalle urla provenienti da una delle stanze al primo piano, ha chiamato il 113 segnalando un litigio tra un uomo e una donna. Gli agenti hanno raggiunto la camera da cui si sentivano distintamente delle grida femminili. All'interno hanno trovato una donna visibilmente agitata. Piangeva e cercava, con andatura claudicante, di uscire dalla stanza tenendo tra le mani i suoi effetti personali. Insieme a lei un uomo che la tratteneva con violenza per un braccio impedendole di allontanarsi. Una scena apparsa subito fin troppo chiara. I poliziotti hanno prima diviso la coppia, poi si sono occupati della donna tranquillizzandola e chiamando i sanitari del 118. Mentre l'uomo è stato accompagnato in questura, gli agenti hanno ricostruito l'accaduto anche grazie alla collaborazione di alcuni testimoni.


Intorno alle 5 di ieri era scoppiata una lite per motivi di gelosia. La donna aveva infatti manifestato l'intenzione di fare ritorno nel proprio Paese di origine, ma il compagno ha reagito aggredendola. Le si è scagliato contro, l'ha colpita sulla testa e ha continuato a picchiarla ferocemente con calci e pugni senza pietà. In un crescendo di violenza ha tentato di soffocarla mettendole le mani intorno al collo. Grazie all'intervento del portiere d'albergo e dei poliziotti è stato evitato il peggio. La vittima ha rifiutato il ricovero lasciando il nosocomio con una prognosi di 20 giorni: aveva contusioni multiple sul corpo, trauma cranico e uno stato ansioso. In sede di denuncia ha raccontato che c'era già stata una lite la mattina prima, anche in quel caso sfociata in un'aggressione. Il convivente, E.A., in Italia senza fissa dimora, è stato arrestato per tentato omicidio e condotto in carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero