I carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia hanno arrestato 4 persone ritenute responsabili degli incendi dolosi delle auto della vicesindaca di Sermoneta,...
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Il 9 maggio scorso si era capito subito che l’ incendio che aveva bruciato l’automobile del sindaco di Sermoneta, Giuseppina Giovannoli, e quella di suo fratello era doloso: inequivocabili le tracce di liquido infiammabile rinvenute nelle vicinanze delle due vetture, una Bmw e una Hyundai Tucson. I veicoli erano parcheggiati in via dell’Irto, nella zona di Pontenuovo, posti uno vicino all’altro, sotto una tettoia, all’interno della proprietà in cui si trova l’abitazione di famiglia.
Tre mesi prima, a distanza di circa due settimane uno dall’altro, altri due incendi avevano colpito un membro della giunta sermonetana e cioè il vicesindaco, Maria Marcelli, e la sua famiglia: la sera del 7 febbraio la sua automobile e la sera del 22 quella del figlio erano andate a fuoco. Anche in quel caso le vetture erano parcheggiate nei pressi dell’abitazione, ma non vennero trovate tracce di innesco.
Dopo l'ultimo rogo la Giovannoli, comprensibilmente sconcertata, aveva affidato a Fb le sue dichiarazioni: «Questa notte la mia auto e quella di un mio familiare sono state danneggiate da un incendio. Io e la mia famiglia confidiamo nelle forze dell’ordine affinché facciano al più presto chiarezza sull’accaduto. Sono incredula, ma nello stesso tempo serena: vado avanti a testa alta e continuerò a svolgere il mio incarico di amministratrice con lo stesso impegno e la determinazione di sempre».
Il colonnello Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Latina, ha spiegato che i 4 sono stati bloccati perché avevano intenzione di mettere una bomba alla casa del sindaco.
Oggi dopo aver appreso la notizia degli arresti la sindaca ha scritto questo messaggio: «Questa mattina, appresa la notizia, ho telefonato al comandante del Reparto territoriale di Aprilia colonnello Riccardo Barbera e della stazione di Sermoneta maresciallo Antonio Vicidomini per complimentarmi, a nome mio personale e dell’intera amministrazione comunale, per la brillante conclusione delle indagini sugli attentati incendiari che hanno riguardato la mia auto e quelle del vicesindaco Maria Marcelli».
«A giudicare ci penserà la magistratura - commenta la Giovannoli - piena fiducia nel loro operato. Io non posso che esprimere la mia soddisfazione per l’attività investigativa svolta egregiamente dai carabinieri e conclusa in pochi mesi. Io, l’amministrazione e l’intera comunità meritavamo risposte su episodi vili e preoccupanti per una città come la nostra, che si è sempre distinta per accoglienza, solidarietà e rispetto del prossimo. Aver fatto chiarezza su questa vicenda è stato importante, perché a essere minacciata non ero solo io o la vice sindaco, ma tutta la comunità».
«Quanto accaduto ha scosso me, Maria Marcelli e le nostre famiglie, ma non abbiamo mai abbassato la testa: la legalità e il rispetto delle regole sono stati e restano il cardine della nostra attività amministrativa e sono orgogliosa del fatto che questo sia emerso anche dalle indagini - dice la Giovannoli - Andiamo avanti a testa alta con ancora più convinzione ed entusiasmo, insieme a tutti i miei consiglieri, nell’interesse esclusivo del bene comune, non di pochi ma di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero