Latina, voleva una birra gratis, poi le minacce: ventenne condannato per tentata estorsione

Latina, voleva una birra gratis, poi le minacce: ventenne condannato per tentata estorsione
Ha minacciato il proprietario di un bar per avere una birra, un gesto che gli è costato una condanna a dieci mesi di carcere seppure con la sospensione condizionale della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ha minacciato il proprietario di un bar per avere una birra, un gesto che gli è costato una condanna a dieci mesi di carcere seppure con la sospensione condizionale della pena. Il fatto oggetto del processo conclusosi ieri mattina risale al 22 luglio dello scorso anno quando M.P., 20enne di Latina, è entrato in un bar del quartiere Q4 ed ha iniziato a minacciare il proprietario dal quale pretendeva un bicchiere di birra, gratis naturalmente.


Il giovane per convincere la vittima si è vantato di essere l’autore di una precedente rapina messa a segno alcuni mesi prima e ricordandogli tale circostanza ha minacciato di fare la stessa cosa nel locale. “Che vuoi che faccio una rapina anche qui?” ha sbraitato ma il proprietario non si è perso d’animo ed ha reagito: ne è nata una colluttazione senza gravi conseguenze e sul posto sono arrivate le forze dell’ordine che hanno arrestato il 20enne con l’accusa di tentata estorsione.

Ieri mattina in Tribunale l’ultima udienza del processo davanti al giudice monocratico Francesco Valentini che su richiesta della difesa – rappresentata dagli avvocati Cristiano Montemagno e Domenico Bianchi - si è svolto con rito abbreviato condizionato. In aula è stato infatti ascoltato lo psichiatra Peppino Nicolucci al quale il giudice aveva affidato una perizia sull’imputato. Il medico ha testimoniato come l’imputato sia affetto da una patologia che riduce parzialmente la sua capacità di intendere e volere oltre ad avere problemi legati all’abuso di alcool e di farmaci. Il pubblico ministero Alessio Sterzi, a conclusione della requisitoria, ha chiesto una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione ma a conclusione della camera di consiglio il giudice ha ridotto la pena a dieci mesi con la sospensione condizionale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero