Flash mob FdI: «Se mi chiudi non mi chiedi» sulle tasse alle imprese ferme per le restrizioni anticovid

Il flash mob in piazza della Libertà
«Se mi chiudi, non mi chiedi»: con questo slogan, sul rinvio delle cartelle esattoriali per le imprese costrette a restare chiuse per le restrizioni anticovid,...

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«Se mi chiudi, non mi chiedi»: con questo slogan, sul rinvio delle cartelle esattoriali per le imprese costrette a restare chiuse per le restrizioni anticovid, Fratelli d'Italia ha svolto oggi un flash mob in piazza della Libertà a Latina davanti alla Prefettura, cui hanno preso parte il senatore Nicola Calandrini, il coordinatore regionale Paolo Trancassini, il vice coordinatore regionale Enrico Tiero, i consiglieri e i coordinamenti comunali di Latina e provincia, i ragazzi di Gioventù Nazionale Latina con il presidente Mario Romanzi, Giorgio Loddo in rappresentanza di Fratelli d’Italia senior, e numerosi militanti. «L’iniziativa di oggi - spiega il coordinatore provinciale, senatore Nicola Calandrini - replica l’appuntamento dei giorni scorsi a Roma davanti Palazzo Chigi alla presenza di Giorgia Meloni in cui abbiamo recapitato simbolicamente un messaggio al governo: le imprese che ha chiuso per decreto non possono vedersi recapitare le cartelle esattoriali con la richiesta di saldare il debito con il fisco, non in questo momento così difficile. Ma la nostra vuole anche essere una manifestazione simbolica di vicinanza a tutte le aziende colpite dalla crisi pandemica, che non hanno ricevuto aiuti dallo Stato. I ristori sono stati una miseria, la tanto promessa potenza di fuoco della liquidità non ha sortito alcun effetto, in più il governo vuole continuare a mantenere la zona arancione o rossa con tutti i divieti che queste comportano, per tutto il mese di aprile. In questo modo tante aziende non potranno ripartire neppure a restrizioni terminate». Secondo il senatore Calandrini, «bisogna dare sostegni concreti alle imprese, partendo da contributi per il sostentamento delle spese fisse, e bisogna permettere la riapertura in sicurezza, dove possibile. Questo abbiamo voluto rappresentare anche nella manifestazione di oggi. Da adesso il dibattito si sposta in Parlamento impegnato nella conversione del Dl Sostegni in legge».

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Il Messaggero