L'inchiesta Dirty Glass supera la prova del Riesame, misure confermate

L'inchiesta Dirty Glass supera indenne lo scoglio del Tribunale del Riesame che ieri, pronunciandosi sui ricorsi di tre dei principali indagati, ha confermato nei loro...

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L'inchiesta Dirty Glass supera indenne lo scoglio del Tribunale del Riesame che ieri, pronunciandosi sui ricorsi di tre dei principali indagati, ha confermato nei loro confronti i provvedimenti di custodia cautelare adottati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma e eseguiti il 16 settembre scorso. Così resta in carcere l'imprenditore Luciano Iannotta, assistito dall'avvocato Renato Archidiacono, e restano in regime di arresti domiciliari il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, difeso da Luca Petrucci e Nicola Capozzoli e il carabiniere Michele Carfora Lettieri, assistito da Giammarco Conca.

Vedi anche > Latina, inchiesta Dirty glass, impero costruito sul riciclaggio: undici arresti

I magistrati hanno quindi respinto le richieste di attenuazione delle misure confermando come le accuse nei confronti dei tre indagati formulate dai magistrati Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro coordinati dalla Dda di Roma sono sostenute da prove e riscontri più che solidi. L'indagine ipotizza a carico delle undici persone colpite da provvedimento cautelare reati in materia fiscale e tributaria, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo al sistema informatico, rilevazioni di segreto d'ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d'asta, sequestro di persona, detenzione e porto d'armi da fuoco. Il Tribunale ha annullato un solo capo di imputazione a carico di Iannotta, quello relativo al trasferimento fraudolento di valori dalla Italy Transport alla Akros Holding, società entrambe riconducibili a lui. Le motivazioni della decisione saranno depositate entro 45 giorni. Non è invece ancora stata resa nota la decisione relativa alla posizione di Natan Altomare il cui ricorso è stato discusso successivamente. Il 44enne aveva ottenuto gli arresti domiciliari.


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Il Messaggero