L'inchiesta Dirty Glass supera la prova del Riesame, misure confermate

L'inchiesta Dirty Glass supera la prova del Riesame, misure confermate
di Elena Ganelli
2 Minuti di Lettura
Sabato 17 Ottobre 2020, 07:59

L'inchiesta Dirty Glass supera indenne lo scoglio del Tribunale del Riesame che ieri, pronunciandosi sui ricorsi di tre dei principali indagati, ha confermato nei loro confronti i provvedimenti di custodia cautelare adottati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma e eseguiti il 16 settembre scorso. Così resta in carcere l'imprenditore Luciano Iannotta, assistito dall'avvocato Renato Archidiacono, e restano in regime di arresti domiciliari il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, difeso da Luca Petrucci e Nicola Capozzoli e il carabiniere Michele Carfora Lettieri, assistito da Giammarco Conca.

Vedi anche > Latina, inchiesta Dirty glass, impero costruito sul riciclaggio: undici arresti

I magistrati hanno quindi respinto le richieste di attenuazione delle misure confermando come le accuse nei confronti dei tre indagati formulate dai magistrati Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro coordinati dalla Dda di Roma sono sostenute da prove e riscontri più che solidi.

L'indagine ipotizza a carico delle undici persone colpite da provvedimento cautelare reati in materia fiscale e tributaria, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo al sistema informatico, rilevazioni di segreto d'ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d'asta, sequestro di persona, detenzione e porto d'armi da fuoco. Il Tribunale ha annullato un solo capo di imputazione a carico di Iannotta, quello relativo al trasferimento fraudolento di valori dalla Italy Transport alla Akros Holding, società entrambe riconducibili a lui. Le motivazioni della decisione saranno depositate entro 45 giorni. Non è invece ancora stata resa nota la decisione relativa alla posizione di Natan Altomare il cui ricorso è stato discusso successivamente. Il 44enne aveva ottenuto gli arresti domiciliari.

 


 © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA