Nel giorno dell’intitolazione dell’Oasi verde a Susetta Guerrini, scrivemmo: “Begli occhi, bell’anima”. Sì perché lei ti guardava dai...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Susetta Guerrini era una giornalista, amava le battaglie per le cose in cui credeva e se ne è andata più di un quarto di secolo fa. Ma la memoria resta viva. Oggi molti di quei cartelli sono per terra, crollati, spezzati i pali in legno dall’umidità, in piedi quelli più nuovi in metallo, sono perfetti, basterebbe sostituire i vecchi. Tra l’erba, alta, se cammini di tanto in tanto ti imbatti in quel viso tanto amato dalla comunità latinense, e amato sopra tutti da sua figlia Renata, che lì passeggia abitualmente. Fa anche lei la giornalista, determinata e arrabbiata: «Il giorno dell’intitolazione ero emozionata e felice, così felice... Oggi, a quasi due anni di distanza, non posso più vedere il viso di mia mamma tra l’erba, calpestato da persone e animali. A questo punto preferisco ricordarla nell’intimo della mia casa e della mia famiglia, non più pubblicamente. Non ce la faccio proprio ad andare a passeggiare con mio figlio e vedere mia mamma lì, in quel degrado. Meglio non ricordarla in questo modo». Ha deciso, invierà una Pec al Comune chiedendo di togliere l’intitolazione dell’Oasi Verde a Susetta Guerrini. «Certo. Dopo mesi e mesi di segnalazioni, sui social, articoli di giornale che si sono susseguiti da oltre un anno a questa parte, credo di non avere più scelta. Tra l’altro oltre ai cartelli, c’è un problema di degrado terribile: alberi caduti e mai raccolti, erba non tagliata, cestini dei rifiuti inghiottiti dalle erbacce, un disastro».
E dire che Susetta Guerrini teneva particolarmente alle tematiche ambientali, tanto che l’assessore all’Ambiente Roberto Lessio il giorno dell’intitolazione aveva con sé una cartellina con all’interno gli articoli della giornalista scomparsa a 39 anni. «Quando affrontava un argomento - ricordò allora Lessio - sapevo già che alla fine avrebbe trovato una strada per arrivare alla soluzione». Oggi sarebbe giusto, e anche bello, onorarne la memoria con la stessa determinazione: trovando una soluzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero