Operazione Dirty Glass: i nomi degli arrestati

Operazione Dirty Glass: i nomi degli arrestati
Ci sono indagati eccellenti nell'ambito dell'inchiesta Dirty Glass, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e condotta dalla squadra mobile di Latina....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ci sono indagati eccellenti nell'ambito dell'inchiesta Dirty Glass, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e condotta dalla squadra mobile di Latina. Agli arresti è finito Luciano Iannotta, 49 anni, imprenditore di Terracina e presidente del Terracina Calcio, destinatario di una misura cautelare in carcere. Insieme a lui Luigi De Gregoris, Pasquale Pirolo e Natan Altomare, quest'ultimo già coinvolto nell'operazione Don't Touch.


Destinatari di un'ordinanza ai domiciliari sono invece due ufficiali dei carabinieri: il colonnello Alessandro Sessa, 55 aanni, e Michele Lettieri Carfora, 51 anni, quest'ultimo in passato in servizio presso il Nucleo operativo della compagnia di Terracina. Ai domiciliari anche l'imprenditore di Latina Franco Cifra, Antonio e Gennaro Festa, Thomas Iannotta e Pio Taiani. Divieto di dimora a Latina invece per Ivano Stefano Altobelli. Molti sono però gli altri indagati.

In carcere sono finiti:
Luciano Iannotta
Nathan Altomare
Luigi De Gregoris
Pasquale Pirolo

Sono invece ai domiciliari:
Alessandro Sessa
Michele Carfora Lettieri
Franco Cifra
Gennaro Festa
Thomas Iannotta
Pio Taiani
Applicato il divieto di dimora in Provincia di Latina
a Ivano Stefano Altobelli

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero