La Finanza consegna al Comune di Aprilia reperti archeologici sequestrati

I finanzieri con il sindaco di Aprilia, Antonio Terra
I finanzieri del  Comando Provinciale di Latina   hanno consegnato al Comune di Aprilia   137 reperti archeologici, sequestrati nell’agosto del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

I finanzieri del  Comando Provinciale di Latina   hanno consegnato al Comune di Aprilia   137 reperti archeologici, sequestrati nell’agosto del 2020 all’esito di un’attività investigativa condotta dalla tenenza di Aprilia su delega della Procura della Repubblica di Latina nell’ambito dell’operazione “Ab Imis”.

L’attività tesa al contrasto degli illeciti a danno del patrimonio archeologico italiano è stata eseguita nei confronti di un sessantacinquenne apriliano (denunciato per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche e impossessamento di beni culturali dello Stato), e ha consentito d’individuare i menzionati reperti archeologici (alcuni dei quali di significativo valore storico) in parte utilizzati come oggetti di arredamento presso l’abitazione del responsabile della condotta illecita e in parte   occultati all’interno di un controsoffitto di un garage.

Le perizie tecniche effettuate sui reperti archeologici hanno permesso di rilevare, inoltre, che  erano stati oggetto di trafugamento dai fondali marini del litorale romano per poi essere trasportati ad Aprilia. L’ingente patrimonio archeologico – di cui fanno parte 5 anfore antiche di epoca romana (completamente intatte e lunghe dai 60 ai 125 centimetri), nonché due palle di cannone litiche di origine medioevale, anelli di bronzo e ferro ed un pezzo di pavimentazione mosaicale – è stato consegnato, con il benestare dell’autorità giudiziaria, al Comune  per essere restituito alla collettività.

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero