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I finanzieri del Comando Provinciale di Latina hanno consegnato al Comune di Aprilia 137 reperti archeologici, sequestrati nell’agosto del 2020 all’esito di un’attività investigativa condotta dalla tenenza di Aprilia su delega della Procura della Repubblica di Latina nell’ambito dell’operazione “Ab Imis”.
L’attività tesa al contrasto degli illeciti a danno del patrimonio archeologico italiano è stata eseguita nei confronti di un sessantacinquenne apriliano (denunciato per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche e impossessamento di beni culturali dello Stato), e ha consentito d’individuare i menzionati reperti archeologici (alcuni dei quali di significativo valore storico) in parte utilizzati come oggetti di arredamento presso l’abitazione del responsabile della condotta illecita e in parte occultati all’interno di un controsoffitto di un garage.
Le perizie tecniche effettuate sui reperti archeologici hanno permesso di rilevare, inoltre, che erano stati oggetto di trafugamento dai fondali marini del litorale romano per poi essere trasportati ad Aprilia. L’ingente patrimonio archeologico – di cui fanno parte 5 anfore antiche di epoca romana (completamente intatte e lunghe dai 60 ai 125 centimetri), nonché due palle di cannone litiche di origine medioevale, anelli di bronzo e ferro ed un pezzo di pavimentazione mosaicale – è stato consegnato, con il benestare dell’autorità giudiziaria, al Comune per essere restituito alla collettività.
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Il Messaggero