«Io neolaureato subito nelle stanze dei pazienti Covid»

«Io neolaureato subito nelle stanze dei pazienti Covid»
Daniele Cenci è un ragazzo di Latina che si è laureato in scienze Infermieristiche allUniversità La Sapienza, polo di Latina nel novembre scorso e appena...

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Daniele Cenci è un ragazzo di Latina che si è laureato in scienze Infermieristiche allUniversità La Sapienza, polo di Latina nel novembre scorso e appena pochi mesi dopo è entrato a far parte della task force dei sanitari operanti nella zona rossa per l'emergenza Covid - 19. Subito dopo la laurea infatti, si è iscritto all'Ordine delle professioni infermieristiche di Latina, l'Opi, e ha risposto all'avviso pubblico pubblicato dalla Regione Veneto che ha selezionato diversi professionisti da tutta Italia per arginare l'emergenza Coronavirus che ha colpito molto duramente le regioni del Nord Italia e in particolare il Veneto. «Ho subito risposto all'avviso e appena chiuso il bando sono stato contattato racconta Daniele, 22 anni per un contratto di sei mesi presso l'ospedale di Dolo, dove ammette ho trovato un grande team e anche qualche mio concittadino, come l'infermiera con cui lavoro regolarmente che si è trasferita in Veneto da qualche anno». Daniele è stato assegnato al reparto di Medicina dove ci sono 70 posti letto Covid 19: «La situazione sta pian piano migliorando. Il mio primo giorno, circa una settimana fa, c'erano 65 ricoverati, ora siamo arrivati a 50 con anche tre negativizzati e questo lascia ben sperare, tra l'altro nessuno nel reparto dove lavoro è intubato. Si tratta nella maggior parte di pensone anziane con pregresse patologie».

Daniele ha affrontato il trasferimento con lo spirito che lo ha contraddistinto anche nello studio delle scienze infermieristiche: grande impegno e determinazione: «Ammetto che la prima sensazione che ho avvertito è stata la paura perché sto affrontando una situazione, nella mia prima esperienza lavorativa, che in Italia non si era mai vista. Ma nell'ospedale di Dolo ho trovato una grande organizzazione e tutti mi hanno tranquillizzato, mi hanno subito accolto come un figlio o un fratello, non mi sono mai trovato in situazioni difficili da gestire, si lavora molto bene», racconta con orgoglio. La sua giornata dentro l'emergenza si svolge così: «L'infermiere più giovane viene affiancato da quello più esperto, nel mio caso trovo spesso in turno con me una professionista di Latina, che opera qui da diversi anni e che rimane fuori dalla stanza del ricoverato per preparare la terapia che io poi somministro». Alcuni potrebbero pensare che non è una procedura sicura, ma in realtà non è così: «Se mi fossi trovato io a dover preparare la terapia avrei impiegato più tempo del collega più esperto, rallentando il lavoro di tutti, in questo modo invece ho la possibilità di capire sul campo sia come vengono preparate le terapie, sia come somministrare i farmaci. Ovvio che se dovessi riscontrare il minimo problema, il collega entra a gestire la situazione, fortunatamente finora non è capitato». Ma qual è la situazione fuori dall'ospedale? «Ho preso una casa in affitto, Dolo non è una grande città, ma le persone qui sono molto disciplinate, capiscono bene l'emergenza. E' difficile trovare persone in strada». La prossima settimana, come prevede il protocollo per la Regione Veneto per i sanitari, Daniele sarà sottoposto al tampone per il Covid 19: «Ho sempre lavorato in sicurezza quindi sono abbastanza tranquillo racconta qui la situazione non è semplice, ma si lavora duro per combattere questo nemico silenzioso e sono felice di far parte di questa squadra».
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Il Messaggero