Latina, Pasquale Maietta travolto dalle inchieste spunta un collegamento con il suicidio dell'avvocato Censi

Pasquale Maietta e Paolo Censi
IL CASO Il colpo di scena arriva dopo le 21 di venerdì. Pasquale Maietta si è dimesso da presidente del Latina calcio, al termine di una settimana di fuoco iniziata...

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IL CASO
Il colpo di scena arriva dopo le 21 di venerdì. Pasquale Maietta si è dimesso da presidente del Latina calcio, al termine di una settimana di fuoco iniziata con una richiesta di arresto arrivata in Parlamento con l'accusa di associazione a delinquere e proseguita poi con il sequestro di due milioni di euro e nuove accuse di falso in bilancio, false comunicazioni sociali e autoriciclaggio e infine con l'invito a farsi da parte della tifoseria, la stessa che in questi anni lo aveva sempre difeso.


Le dimissioni
«In data odierna ho maturato la volontà di dimettermi dalla carica di presidente dell'US Latina Calcio - si legge nella nota - questo vuol essere un ulteriore atto d'amore nei confronti di una squadra che ho amato ed amo dal profondo del mio cuore, onde evitare che le vicende giudiziarie che mi riguardano possano in qualche modo pregiudicare il destino e le sorti dell'US Latina Calcio. Questa decisione mi permetterà di avere la serenità necessaria per potermi difendere nelle sedi opportune. Porterò sempre dentro di me il ricordo di questi meravigliosi anni. Ringrazio tutti, dai calciatori ai tecnici, dai magazzinieri a tutti gli altri dipendenti che hanno fatto parte di questo meraviglioso percorso partito dal campionato di Promozione ed arrivato fin quasi alla serie A. Un grande abbraccio a tutti i tifosi».

Le inchieste e i legami con il calcio
Le accuse da cui si deve difendere sono pesanti, ed è sempre più concreta l'ipotesi che possano arrivarne delle altre. Anche perché la Procura sta cominciando ad analizzare la mole dei documenti sequestrati proprio nella sede dell'Unione Sportiva è non si può escludere che emergano altre operazioni come quelle finite nel mirino dell'agenzia delle Entrate. Ma non solo. Per capirlo è utile per comprenderlo andare a rileggere le carte di due indagini del 2015. La prima è quella sui finanzieri infedeli. «Le investigazioni - spiegava la Procura in un comunicato - anche in collegamento con la Squadra Mobile di Latina, proseguono per approfondire l'eventuale coinvolgimento di professionisti nel mercimonio delle funzioni realizzato dai finanzieri». Nell'elenco delle vittime dei due militari infedeli c'erano otto nomi. Di questi almeno due hanno avuto o hanno a che fare con il Latina calcio, si tratta di Antonio Aprile, che è l'attuale vicepresidente, e Italo Rizzato, il cui nome è comparso sulle maglie del latina come sponsor e che per un breve periodo è stato uno dei soci della compagine anche se con un numero esiguo di quote. Una coincidenza? Nelle intercettazioni i due militari parlano di Paola Cavicchi e del figlio Fabrizio Colletti dimostrando di sapere molte cose di quello che loro chiamano il paniere. Riferendosi a una delle vittime dicono: «Sta sotto pressione, non va bene, non va bene niente, ogni società gliela crepano». «Dici gliela crepano?». «L'ha mandato a Colletti, magari quello c'ha pure fatto la parcella... ». E in un'altra telefonata intercettata, Antonio Aprile parlando di Pasquale Maietta dice ai finanzieri: «L'amico vostro». Un'altra coincidenza? Di certo indicava un rapporto tra i due militari e lo studio del commercialista. Quel riferimento a società che venivano «crepate» è stato però uno spunto utile per gli inquirenti guidati dai pm Luigia Spinelli, Claudio De Lazzaro e Roberto Bontempo.

Il filo che porta al suicidio di Censi

Ma sono tante le coincidenze anche nell'indagine sul suicidio di Paolo Censi. Bisogna fare una premessa, al momento non risulta esservi nessun indagato per istigazione al suicidio, ma quell'indagine che ha portato più volte gli inquirenti in Svizzera sulle tracce di ingenti trasferimenti di capitali ha evidenziato vari collegamenti con i nomi che compaiono nell'inchiesta «Starter», l'antipasto che ha portato al sequestro di due milioni di euro tra liquidità e immobili nei confronti di Pasquale Maietta, Paola Cavicchi, Fabrizio e Roberta Colletti. La mattina del suicidio del penalista pontino tra i primi ad arrivare in piazza Buozzi furono proprio la presidentessa del Latina e il figlio, ma erano amici di famiglia. Solo che poi, indagando, è saltato fuori anche qualche rapporto professionale. Secondo alcune fonti furono proprio Pasquale Maietta e Paola Cavicchi ad accompagnare Censi in uno dei viaggi in Svizzera e forse di quella vicenda sanno molte cose. Gli inquirenti hanno raccolto una montagna di documenti su quella vicenda, sia in Italia, sia in Svizzera. Si parla di movimenti di svariati milioni di euro di cui si sta cercando di ricostruire provenienza e percorsi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero