I furbetti del Reddito di cittadinanza: tre denunce

I furbetti del Reddito di cittadinanza: tre denunce
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Formia hanno scoperto tre persone residenti nel sud pontino che percepivano il reddito di cittadinanza in maniera illecita....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Formia hanno scoperto tre persone residenti nel sud pontino che percepivano il reddito di cittadinanza in maniera illecita. È l'esito di una vasta attività investigativa, portata avanti dai militari dagli ordini del Maggiore Michele Pascale in collaborazione con i colleghi dell'Ispettorato del Lavoro. La percezione indebita del sussidio ha creato un danno economico per lo Stato pari a oltre 52mila euro.

Per quattro anni, i tre coinvolti un uomo di 34 anni e due donne di 31 e 41 anni, residenti nel Golfo di Gaeta hanno percepito il mensile pensando di farla franca, ma gli uomini dell'Arma sono riusciti a sventare il loro piano e a denunciarli a piede libero. Secondo quanto ricostruito dai militari incaricati di indagare sui tre casi, l'illecita attività dei denunciati è andata avanti dal settembre 2019 fino alla fine del 2022, periodo durante il quale hanno omesso di comunicare all'Inps informazioni riguardanti lo "stato detentivo proprio o di familiari conviventi al fine di ottenere il beneficio del reddito di cittadinanza". Tra le condizioni per richiedere il sussidio, infatti, oltre ad avere un reddito familiare inferiore ai seimila euro annui (elevato a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto), c'è proprio il divieto di essere in stato detentivo o ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato e anche che non vi siano componenti del nucleo familiare sottoposti a misura cautelare personale o a condanna definitiva intervenuta nei dieci anni precedenti la richiesta. Informazioni, queste, che le tre persone pizzicate dalle forze dell'ordine si sono guardate bene dal notificare all'Inps.

I carabinieri sono riusciti a far emergere dunque l'ennesimo caso di indebita percezione del sussidio e dimostrando ancora una volta la loro determinazione nel contrastare ogni forma di frode a danno dello Stato. La collaborazione tra le autorità competenti ha permesso di individuare le tre persone coinvolte, che in caso di condanna dovranno restituire le somme erogate sui propri conti bancari nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022. I soggetti sono quindi stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cassino perché ritenuti colpevoli, a vario titolo, di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza attestando falsità o omettendo di dichiarare informazioni veritiere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero