Il capo della Mobile Giuseppe Pontecorvo saluta Latina, così ha combattuto i clan del capoluogo

Il capo della Mobile Giuseppe Pontecorvo saluta Latina, così ha combattuto i clan del capoluogo
L'ultima operazione importante ha colpito per l'ennesima volta il clan Ciarelli, accusato di aver messo in piedi un sistema di estorsioni attraverso i social network. Ed...

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L'ultima operazione importante ha colpito per l'ennesima volta il clan Ciarelli, accusato di aver messo in piedi un sistema di estorsioni attraverso i social network. Ed è certamente la lotta alla criminalità organizzata locale il tratto distintivo della Squadra Mobile guidata da Giuseppe Pontecorvo. Dopo oltre tre anni passati a Latina, Pontecorvo da lunedì 5 settembre assumerà un nuovo prestigioso incarico alla Squadra Mobile di Bologna come coordinatore delle nuove SISCO (Sezioni Investigative Specializzate Criminalità Organizzata).

Stamani il Questore Michele Maria Spina ha voluto ringraziarlo e manifestargli il suo apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni al servizio della comunità di Latina. Grazie all’impegno della Squadra Mobile di Latina negli ultimi anni sono stati inferti diversi colpi alla criminalità organizzata di Latina, in particolare ai clan riconducibili alle famiglie Di Silvio, Ciarelli e Travali.

Indagini spesso legate con un doppio filo che hanno coinvolto il clan di Campo Boario, da Don’t touch ad Alba Pontina. Nell’udienza di giugno davanti al collegio penale presieduto da Francesco Valentini, era stato ascoltato proprio il capo della Squadra mobile Giuseppe Pontecorvo per ricostruire una delle ultime indagini, nata come costola delle altre che hanno riguardato la campagna elettorale per le amministrative del 2016.

Questa estate Pontecorvo, a capo della Mobile, ha portato a segno anche gli arresti dei tre esponenti del clan Casamonica che avevano cenato in un ristorante di Latina senza pagare, tentando anche un'estorsione usando il nome della famiglia criminale. E come sempre Pontecorvo ha approfittato dell'esposizione mediatica per veicole un messaggio fondamentale: grazie alle denunce e alla collaborazione delle vittime è possibile squarciare il velo di omertà e paura che troppe volte nella città di Latina ha spianato la strada ai metodi criminali e ai soprusi di altri clan ai quali bastava pronunciare il proprio cognome per ottenere obbedienza e silenzio.

«E’ importante che le persone che sono vittime di estorsioni si rivolgano sempre alle forze dell’ordine – ha spiegato Pontecorvo – E’ fondamentale che sappiano che possono contare sulle istituzioni per interrompere la spirale di paura e violenza. Ci tengo a sottolinearlo perché in fase di indagine è necessario avere riscontri delle ipotesi di reato e i primi riscontri per noi sono proprio quelli dati dalle testimonianze di chi subisce i metodi criminali e le intimidazioni».

Tante le indagini che hanno visto un ruolo determinante del vice questore, come l'inchiesta "Movida" sul clan Di Silvio e lo spaccio a Latina, l'inchiesta "Ottobre Rosso" che portò all'arresto di Gianluca Tuma, ma anche indagini sull'omicidio dell'indiano a borgo Montello, sulle dichiarazioni dei pentiti Pugliese e Riccardo e sui concorsi truccati alla Asl di Latina.

IL SALUTO DI GIUSEPPE PONTECORVO A LATINA

«Sono trascorsi più di tre anni dal mio insediamento presso la Squadra Mobile di Latina e, come accade di frequente in questa professione, è giunto il momento del cambio di guardia.

Prima di andar via e raggiungere Bologna, dove andrò a svolgere il mio nuovo incarico, sempre in ambito investigativo, volevo rivolgere un sentito ringraziamento ed un saluto alla città di Latina.

Nel congedarmi, ci tengo a ripercorrere questi anni intensi di lavoro in nome della legalità, della trasparenza e a tutela dei cittadini. 

L'impegno quotidiano profuso in questa direzione insieme agli uomini e alle donne della Polizia di Stato di cui vado fiero, mi rende orgoglioso. Mi auguro che la nostra attività possa aver contribuito a migliorare questa città dalle grandi potenzialità e che dimostra di voler guardare al futuro con fiducia nonostante le difficoltà. 

Colgo inoltre l’occasione per ringraziare Voi giornalisti per la sensibilità e l'attenzione mostrata in ogni occasione e per aver diffuso, attraverso l'informazione, il lavoro sul territorio che questo ufficio ha condotto in piena sinergia con l’autorità giudiziaria, i magistrati in particolare della Procura di Latina e della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. 

Il nostro operato, svolto con rettitudine, vuole infondere nella popolazione il coraggio necessario a collaborare con la giustizia, perché soltanto collaborando e stando uniti si possono creare le condizioni ideali per migliorare una città, rendendola sicura, forte e vivibile.

Porto con me un ricordo straordinario di questa realtà.  Auguro ad ognuno di continuare a svolgere il proprio dovere con onestà, dedizione e rigore».

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Il Messaggero