Gesto vile a Latina, distrutta la targa di piazza Peppino Impastato

Gesto vile a Latina, distrutta la targa di piazza Peppino Impastato
La targa, non ancora quella ufficiale, che da molti anni dedicava a Peppino Impastato lo storico piazzale della prima stazione autolinee di Latina in via Pio VI è stata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La targa, non ancora quella ufficiale, che da molti anni dedicava a Peppino Impastato lo storico piazzale della prima stazione autolinee di Latina in via Pio VI è stata distrutta, fatta a pezzi, gettata a terra.

Qualcosa di più grave rispetto a un atto di inciviltà, un gesto contro la stesso concetto di legalità e di rispetto delle regole. Peppino Impastato è una vittima della mafia, ma soprattutto un simbolo, una figura che aveva fatto della lotta al boss del suo paese e più in generale alla mafia tutta, la sua ragione di vita. Per opporsi alla criminalità organizzata di stampo mafioso e ancor di più all'omertà che regnava e spesso ancora regna nei luoghi di Cosa Nostra, non aveva esitato neppure ad andare anche contro la sua famiglia.
Impastato venne ucciso nella notte tra l'8 e il 9 maggio 1978, all'età di soli 30 anni, dopo avere per anni denunciato dalle antenne di una radio libera le attività dei capimafia della zona di Cinisi (sua città natale) e di Terrasini. Per il suo omicidio venne inscenato un finto attentato di cui lui sarebbe stato autore, per screditarlo identificandolo come terrorista, circostanza poi smontata dalle successive indagini. Un simbolo di legalità, e una tra le prime intitolazioni approvate dalla nuova amministrazione guidata da Damiano Coletta. Era stato così deciso di confermare e far diventare ufficiale quell'intitolazione a Peppino Impastato (a cui molte altre città hanno da anni dedicato strade e viali) che era venuta dal basso con l'apposizione di quel cartello che ieri è stato distrutto. Il Comune aveva sposato l'idea e approvato l'intitolazione in commissione il 27 giugno, e in Consiglio il 25 settembre, sempre all'unanimità. La targa, stavolta quella ufficiale, va installata subito in risposta a questo atto vile.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero