Vendita della scuola americana a Gaeta, scoperta una frode fiscale da 2,7 milioni

Vendita della scuola americana a Gaeta, scoperta una frode fiscale da 2,7 milioni
I Finanzieri del Comando Provinciale di Latina hanno constatato rilievi fiscali nei confronti di una società immobiliare. L'indagine ha consentito alla Fiamme Gialle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

I Finanzieri del Comando Provinciale di Latina hanno constatato rilievi fiscali nei confronti di una società immobiliare. L'indagine ha consentito alla Fiamme Gialle Pontine di individuare una compravendita di un ampio terreno a Gaeta (nell'area della Scuola americana), intercorsa tra due società con sede nel beneventano a seguito della quale la società venditrice ha realizzato una plusvalenza di circa 7 milioni di euro.

Le indagini, all’epoca condotte dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avevano appurato come la plusvalenza realizzata dalla società venditrice – facente parte di una holding immobiliare e quindi soggetta a tassazione di gruppo (cosidetta tax fiscal unit) - fosse stata comunicata in minima parte (solamente 1/5), e non per intero alla società madre.

Grazie agli elementi raccolti, i Finanzieri avevano ricostruito specifiche responsabilità a carico dei rappresentanti legali delle due società (controllata e controllante) per il delitto di “Dichiarazione infedele” previsto e punito dall’art. 4 del D.Lgs. 74/2000 e portato all’emissione, da parte del Tribunale sammaritano, di un decreto di sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, dell’ingiusto ed accertato profitto, per un importo complessivo pari all’incirca ad 1,5 milioni di euro, eseguito nel gennaio scorso.

La prosecuzione delle investigazioni economico-finanziarie - spiega la Guardia di Finanza - ha permesso ora di accertare come le cennate condotte delittuose avessero portato ad un’evasione fiscale quantificata in circa 2,7 milioni di euro. L’analisi della documentazione acquisita nell’ambito di un controllo fiscale condotto da militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, ha consentito la ricostruzione delle fasi di contabilizzazione e tassazione della plusvalenza, permettendo il recupero a tassazione delle imposte evase.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero