Farmaceutica, Janssen investe ancora su Latina: 58 milioni per le nuove tecnologie

Farmaceutica, Janssen investe ancora su Latina: 58 milioni per le nuove tecnologie
 «Ringrazio il ministro di essere qui, sono contento per due motivi». Massimo Scaccabarozzi, presidente di Janssen, è abituato a palcoscenici importanti e...

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 «Ringrazio il ministro di essere qui, sono contento per due motivi». Massimo Scaccabarozzi, presidente di Janssen, è abituato a palcoscenici importanti e ieri ha centellinato per la platea in sala (una ventina di persone per rispettare le misure anti Covid) e quella collegata in diretta il perché della sua soddisfazione. Il primo «è far vedere alla massima istituzione in camposalute qual è il nostro impegno e chi siamo, qui c'è un centro eccellenza mondiale, tra i primi in Italia a investire in tecnologia».

Vedi anche > Coronavirus, ministro Speranza: «Sì a misure locali, vaccino non è domani mattina»

Il secondo arriva al termine dell'incontro con Speranza e prima della visita allo stabilimento dove è previsto un ulteriore investimento del gruppo: «È motivo di orgoglio - dice - non per me, bensì per le lavoratrici e i lavoratori che sono stati qui in un periodo difficile come quello del lockdown, non potevamo fermarci e far mancare i nostri farmaci, i dipendenti hanno subito una forte pressione psicologica, la presenza del ministro qui, oggi, è un regalo bellissimo per loro».
Johnson & Johnson investirà, appunto, nello stabilimento della propria divisione farmaceutica Janssen a Latina 58 milioni di euro per rendere il sito produttivo italiano un fiore all'occhiello nel campo dell'innovazione farmacologica a livello mondiale.
Il plant di Latina è da sempre protagonista di un'importante evoluzione tecnologica e nel 2018 ha visto l'attivazione della prima linea in continuum, un sistema di produzione applicato per la prima volta in Italia nel campo farmaceutico e fondato sulla robotizzazione delle operazioni per consentire la semplificazione delle attività e un miglior controllo di processo. Attività andata avanti durante la pandemia, anzi raddoppiata come linea produttiva. «L'introduzione - spiegano dall'azienda - ha permesso al sito di avvalersi di tutte e tre le tecnologie esistenti per la produzione di trattamenti solidi (granulazione a umido, granulazione a secco e compressione diretta), rafforzando ulteriormente la capacità del plant di Latina di produrre qualsiasi nuovo trattamento orale di Janssen e di lanciarlo a livello globale».


Uno sviluppo tecnologico che non ha impedito di aumentare i posti di lavoro, passati da 320 a 770 negli ultimi 4 anni .«Negli ultimi anni, lo stabilimento di Latina è stato protagonista di un'importante evoluzione tecnologica con impatti economici e sociali positivi per tutto il nostro Paese. A seguito del raddoppio del sistema di produzione in continuum', il sito di Janssen attrarrà lo sviluppo di ulteriori terapie innovative nel nostro Paese» - ha concluso Scaccabarozzi.
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Il Messaggero