Ambulanze del 118 in appalto, Confail non molla: «La Regione deve ascoltarci»

Incarico di segretario regionale della Confail Sanità per Vinicio Amici, rappresentante della provincia di Latina del sindacato che già prima della pandemia da Covid...

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Incarico di segretario regionale della Confail Sanità per Vinicio Amici, rappresentante della provincia di Latina del sindacato che già prima della pandemia da Covid 19 era in prima linea sulla situazione del servizio in appalto per le ambulanze dell'Ares 118. 


Dopo la protesta dei giorni scorsi in Regione, Confail inizia a strutturarsi anche in altre province.

Vedi anche > La protesta in Regione degli operatori 118: «Non siamo soccorritori di serie B»

Segretario provinciale di Roma è stato nominato Alessio Elcani, esperienza decennale in emergenza-urgenza, mentre di Viterbo sarà responsabile Giuseppe Cocucci, da venti anni in prima linea sempre nell'emergenza.

«Intendiamo focalizzare l’attenzione a tutti i soprusi e discriminazioni che ancora oggi dopo essere stati chiamati eroi   stanno subendo gli operatori del servizio emergenza-urgenza esternalizzato dell’Ares 118 - spiega Amici - Riteniamo che la pandemia covid in corso necessita anche di una presa di coscienza sulle responsabilità politiche e amministrative delle istituzioni coinvolte, senza ulteriori false promesse. Nel corso di questi anni e mesi ci siamo battuti e ci stiamo battendo con spirito collaborativo per una questione vitale: i nostri diritti, la tutela di ogni professionista e la sicurezza del posto di lavoro. Riscontriamo con rammarico che l’assessore regionale D'Amato non accetta dialogare direttamente con gli operatori ma preferisce perseguire un dialogo con le organizzazioni sindacali che contano, che hanno contribuito a portare allo sbando questo servizio e creando disparità, di remunerazione, partendo dai contratti peggiorativi arrivando all’assoluto mutismo sui premi messi a disposizione dalla Regione Lazio   per gli operatori sanitari del 118 e delle strutture sanitarie, creando però discriminazione sociale nei confronti di tutti gli operatori del servizio esternalizzato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero