Dal prossimo 15 giugno i Punti di assistenza territoriale (cioè gli ex Ppi) saranno di nuovo operativi anche nelle ore notturne. La prossima ripresa del servizio sulle 24...
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Ora, però, c’è una data ed è appunto quella di lunedì 15 giugno. La novità è stata comunicata venerdì durante una videoconferenza tra lo stesso Casati, il direttore sanitario Giuseppe Visconti, i sindaci dei sette Comuni interessati (Cisterna, Cori, Gaeta, Minturno, Priverno, Sabaudia, Sezze) – che avevano nell’occasione ribadito l’esigenza della riapertura h24 - e il coordinatore delle attività dei Pat professor Salvatore di Somma. Come si sa, la sospensione del servizio notturno (dalle 20 alle 8) è in vigore da quasi tre mesi, per l’esattezza dal 5 marzo scorso, come stabilito da una ordinanza (prorogata da due successive) della direzione generale della Asl motivata dalla difficile situazione legata alla diffusione del Covid-19 e dalla necessità di potenziare le sedi di pronto soccorso, in cui è stato appunto convogliato l’organico non più impegnato nei Pat.
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La decisione aveva suscitato aspre critiche da parte dei comitati civici che da subito avevano indicato come doveroso rivedere il provvedimento, non mettendo in dubbio la necessità di combattere il Coronavirus, ma senza abbassare la guardia su tutto il resto e ritenendo che i presidi territoriali debbano essere aperti 24 ore su 24 sia in situazioni di normalità sia nelle fasi di forte criticità come è stata la pandemia da Covid-19. In ogni caso, passata l’emergenza, tra due settimane si tornerà alla normalità. I cittadini dei sette Comuni, e quelli dei centri limitrofi, se avranno bisogno di aiuto potranno recarsi nei Pat anche di notte. E non sarebbe escluso che si possa trovare il personale per anticipare la riapertura notturna. Inoltre, l’obiettivo, come è emerso nel corso dell’incontro, dovrebbe essere anche il rafforzamento dei Pat, che andrebbero a mantenere le loro funzioni originali modificando però in parte la propria mission, grazie al potenziamento delle professionalità infermieristiche e allo sviluppo della continuità assistenziale arricchita dalla telemedicina. Ma questo è un capitolo ancora tutto da scrivere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero