Omicidio Bondanese, ecco perché il cugino è stato assolto

Omicidio Bondanese, ecco perché il cugino è stato assolto
Quella sera maledetta, in Via Vitruvio, Osvaldo Vellozzi non...

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Quella sera maledetta, in Via Vitruvio, Osvaldo Vellozzi non partecipò ad alcuna rissa a seguito della quale rimase uccise suo cugino Romeo Bondanese. Fu lui, prima degli altri del gruppo, a capire cosa stesse avvenendo e a raggiungere il familiare sul terrazzo sovrastante la darsena de La Quercia. È quanto scrive il Gup del Tribunale dei Minorenni di Roma nelle motivazioni della sentenza, emessa lo scorso 18 maggio al termine del rito abbreviato, che scagionò il giovane all'epoca 17enne per non aver commesso il fatto dall'accusa di rissa aggravata. Secondo il giudice Efisia Gaviano fu proprio Vellozzi ad intervenire per primo nel tentativo di salvare la vita a Romeo, aggredito da un gruppo di coetanei provenienti da Caserta e da alcuni centri della provincia per trascorrere a Formia la serata del 16 febbraio 2021. Secondo il Gup Gaviano non è stato provato che Vellozzi, assistito dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, abbia partecipato a una rissa. Il giovane, che rimase ferito gravemente all'inguine, fu protagonista di un atteggiamento psicologico teso ad aiutare Romeo e, nel tentativo di bloccare e allontanare il presunto omicida del cugino, sarebbe stato ferito da quest'ultimo alla gamba destra «al punto da non rendersi conto di tutto quanto stava succedendo attorno a lui». Secondo le informative del commissariato i ragazzi casertani prima di arrivare a Formia a bordo dei rispettivi scooter erano molti di più rispetto a quelli finiti sotto processo. Addirittura dieci. Il presunto omicida e Bondanese si parlarono per un'incredibile scambio di persona. Romeo si rivolse al giovane di Casapulla perché lo aveva scambiato si legge nelle motivazioni del Gup Gaviano per un suo amico di Formia, che non lo aveva salutato. Romeo chiese al suo interlocutore cosa volesse e spiegò agli amici cosa realmente chiedessero da lui. Intanto, il collegio difensivo dei quattro ha ottenuto la loro messa alla prova per avviare un percorso riabilitativo per la cui durata, ottenuto il nulla osta della Procura dei Minorenni, deciderà il Gup Gaviano nell'udienza di mercoledì prossimo.

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Il Messaggero