Canna fumaria irregolare, chiusa la pizzeria di via Tito Speri a Latina

Canna fumaria irregolare, chiusa la pizzeria di via Tito Speri a Latina
Il Comune di Latina ha ordinato «la cessazione immediata dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande nel locale sito a Latina in Via T. Speri...

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Il Comune di Latina ha ordinato «la cessazione immediata dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande nel locale sito a Latina in Via T. Speri n.10». E l'atto finale delle verifiche avviate dall'ente sulla pizzeria E'scugnizz che hanno portato il Comuine a dichiarare «la decadenza della SCIA del 17.10.2017 intestata al Sig.Iannone Ivan in qualità di legale rappresentante della società “E’Scugnizz”».


Il sopralluogo
La decisione è stata presa dopo che il Comando di Polizia Locale – Nucleo Polizia Ambientale«a seguito di un esposto ha effettuato un sopralluogo presso l’attività» nel marzo di quest'anno, da cui è emerso che «la canna fumaria, fissata al prospetto interno del cortile condominiale ed avente la bocca di espulsione ad una altezza di un metro e mezzo (1,5 mt.) oltre il colmo del solaio di copertura dell’edificio cui era installata a circa quattro metri e mezzo (4,5 mt) da terra». Inoltre «si è rilevato inoltre che il predetto camino, insieme a quello asservito al funzionamento del forno a legna, risulavano posizionati ad una distanza di soli quindici metri lineari dalla retrostante unità immobiliare e ad una quota pari al “filo” superiore del parapetto del balcone dell’appartamento posto al primo piano del suddetto immobile, quindi al di sotto del “filo” superiore dell’apertura più alta (come previsto dal punto 2.10 dell’allegato IX del D.Lgs n.152/2006)».

La decisione

Rilevando quindi «che la situazione riscontrata non risulta conforme ai requisiti tecnici e costruttivi sopra indicati», richiamato «l’art.15 comma 2 lett. c) della citata L.R. n.21/2006 il quale prevede che “ le autorizzazioni decadono quando viene meno la sorvegliabilità dei locali, la loro conformità alle norme urbanistiche, sanitarie, di sicurezza e di prevenzione incendi» è stato avviato il procedimento di decadenza della Scia. Non avendo il titolare prodotto alcuna documentazione in replica alle contestazione, il Comune alla fine dell'iter ha ordinato la cessazione dell'attività.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero