Barbara Budai aveva 45 anni, è morta dopo aver combattuto a lungo contro il cancro. Viveva a San Felice Circeo, ed è qui che i suoi parenti hanno chiesto la...
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Nelle parole, pubblicate anche su Facebook, un grande dolore ma anche rabbia: «Sei un mafioso, assassino seriale, spacciatore, mercenario, hai ucciso parenti, moglie, figli, padre e madre? Nessun problema nel momento dell’estrema unzione, la Chiesa ti accoglierà a braccia aperte. Se sei una persona buona, ma buddista non azzardarti a chiedere alla Chiesa una cerimonia solenne perché ti sarà negata! Non importa se della defunta la celebrazione la chiedono il marito, il figlio, la figlia, suo fratello, sua madre, suo padre… con il cuore in mano e le lacrime… non importa se la defunta comunque ha ricevuto il Battesimo, ha fatto la Comunione e la Cresima, se era membro dell’A.C.R., se ha insegnato Dottrina per anni, se cantava nella scuola Cantorum della sua parrocchia, se sua nonna Paola ha servito la parrocchia per decenni, se i genitori sono cattolici praticanti, così come tutti i suoi parenti, se ha una zia suora missionaria in Brasile da piu di 50 anni e precisamente dal 1965».
Insomma, per i familiari è una mancanza di rispetto, per la Diocesi sono i familiari a non rispettare ed accettare la religione di Barbara. «Siamo veramente dispiaciuti – spiega Remigio Russo, direttore dell'Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno - per il dolore che provano i familiari della signora Barbara Budai, per la scomparsa della loro congiunta. Circa il funerale negato la verità è la seguente. Per rispetto della stessa volontà e scelte di vita della defunta non è stato ritenuto opportuno celebrare il solo rito cattolico delle esequie; infatti, la signora da anni aveva abbracciato la religione buddista, studiando presso uno specifico istituto di formazione e ricoprendo alcuni incarichi di responsabilità nella sua comunità buddista, con un'attività di fede tra l'altro resa in modo pubblico. Tuttavia, la comunità cattolica di Borgo Montenero, la sera stessa del decesso della signora Barbara, in chiesa ha recitato il Santo Rosario, guidato dal parroco, in suffragio della defunta originaria del borgo. Le ragioni della non opportunità di tenere il rito delle esequie sono state ampiamente spiegate dal parroco a coloro che chiedevano il rito, confermate da altri parroci e dal vicario generale cui i richiedenti si sono ulteriormente rivolti. Agli stessi parenti – conclude - è stato spiegato, e da loro accettato,che invece è sempre possibile pregare per un defunto tanto che vi è stato l'accordo per celebrare la Messa di suffragio nell'ottavario della scomparsa; celebrazione effettivamente poi tenuta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero