L'avvocato arrestato per droga: «Ho sbagliato ma voglio cambiare»

La conferenza stampa dei carabinieri
«Ho sbagliato ma voglio cambiare e recuperare». Ha pronunciato soltanto poche parole l'avvocato Ugo Pernigotti, 52 anni, finito in carcere con l'accusa di...

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«Ho sbagliato ma voglio cambiare e recuperare». Ha pronunciato soltanto poche parole l'avvocato Ugo Pernigotti, 52 anni, finito in carcere con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

Davanti al giudice per le indagini preliminari, Giorgia Castriota, l'avvocato è comparso ieri pomeriggio alle 14,30 per l'interrogatorio di convalida del fermo. Pernigotti ha preferito però avvalersi della facoltà di non rispondere, così come previsto dalla legge.

Tramite il suo legale, l'avvocato Giancarlo Vitelli, ha manifestato l'intenzione di rilasciare soltanto una dichiarazione spontanea davanti al giudice. Si è limitato ad ammettere di aver sbagliato e di voler «cambiare e recuperare». Un'ammissione di responsabilità abbastanza prevedibile vista la dinamica degli eventi: arresto in flagranza di reato e successiva perquisizione con il sequestro di droga e altro materiale. 

Da specificare che per adesso la contestazione riguarda soltanto lo spaccio di droga, poiché il sequestro di materiale di dubbia provenienza (decine di stecche di sigarette e 12 chilogrammi di monetine) è avvenuto in un secondo momento e il quadro generale è ancora al vaglio degli investigatori. Non è escluso che, se dovessero emergere nuovi elementi a carico dell'avvocato, il quadro accusatorio possa aggravarsi con nuove accuse legate alla provenienza del materiale sequestrato e all'eventuale coinvolgimento di Pernigotti.


Ieri l'avvocato difensore di Pernigotti, Giancarlo Vitelli, ha prodotto una serie di documenti per dimostrare che il reddito di Pernigotti è adeguato al materiale rinvenuto durante il blitz nella sua proprietà in piazza Roma. In conclusione dell'interrogatorio il giudice ha convalidato il fermo riservandosi sulla misura cautelare da applicare. Poco dopo, a metà pomeriggio, il gip Giorgia Castriota ha sciolto la riserva confermando la custodia in carcere e respingendo la richiesta di una misura cautelare meno afflittiva (arresti domiciliari) invocata dalla difesa. Pernigotti per il momento resta rinchiuso nel carcere di via Aspromonte.

Marco Cusumano Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero