Attentato alla Ciolfi, prima condanna a un anno e 6 mesi

Attentato alla Ciolfi, prima condanna a un anno e 6 mesi
Prima condanna ieri mattina nel processo per l'incendio dell'auto dell'ex consigliera comunale di Lbc Maria Grazia Ciolfi. Uno dei due imputati ha infatti scelto di...

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Prima condanna ieri mattina nel processo per l'incendio dell'auto dell'ex consigliera comunale di Lbc Maria Grazia Ciolfi. Uno dei due imputati ha infatti scelto di patteggiare la pena ed è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione mentre l'altro è stato rinviato a giudizio. Davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina sono comparsi Gianni Mastrostefano, 44 anni, assistito dall'avvocato Oreste Palmieri e Valentino Mandrelli, difeso dall'avvocato Cinzia Bonavita, il primo quale mandante dell'attentato incendiario e chiamato a rispondere di minaccia ad un pubblico ufficiale e danneggiamento a seguito di incendio, il secondo quale esecutore materiale accusato oltre che dei primi due reati anche di violazione di domicilio.


La macchina di Maria Grazia Ciolfi, che nel settembre 2019 era delegata del sindaco di Latina alle Politiche ambientali, patrimoniali urbanistiche e produttive della Marina e ricopriva l'incarico di vice presidente della Commissione Governo del territorio e Lavori pubblici, era stata incendiata nel parcheggio del condominio dove la donna abita con la sua famiglia. Sin da subito gli investigatori hanno seguito la pista dell'intimidazione politica e a distanza di qualche mese, a maggio 2020, i carabinieri del Comando avevano arrestato Mastrostefano e Mandrelli. L'obiettivo era quello di dissuadere la consigliera a non disporre controlli presso il lotto di via Valmontorio al lido di Latina di proprietà di Mastrostefano dove era stata realizzata una recinzione abusiva e posizionata una roulotte in violazione alle norme vigenti.
Agli atti c'era una richiesta di Scia alla quale il Comune aveva risposto negativamente diffidando il proprietario dall'eseguire qualsiasi opera edilizia sulla spiaggia essendo il terreno ricadente nell'area di rispetto dell'esistente impianto di depurazione.


Nell'udienza di ieri mattina il gup La Rosa ha accolto le tre richieste di costituzione di parte civile: quella della vittima assistita dall'avvocato Domenico Casillo quella del marito con l'avvocato Stefano Reali e quella del Comune di Latina con l'avvocato Francesco Cavalcanti. Poi ha accolto l'istanza di patteggiamento presentata dal legale di Mastrostefano che è stato condannato a un anno e sei mesi di carcere con la sospensione condizionale. Per quanto riguarda invece Mandrelli ha scelto di essere giudicato con rito ordinario e per lui è stato disposto il rinvio a giudizio. Il processo a suo carico inizierà il 28 settembre prossimo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Larina Maria Assunta Fosso.
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Il Messaggero