Se la sono cavata con una condanna a nove mesi, ma hanno rischiato una pena ben più grave considerando che il pubblico ministero aveva chiesto 3 anni e 6 mesi. Una coppia...
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Una dinamica dei fatti piuttosto burrascosa, ricostruita durante il processo davanti al collegio penale presieduto dal giudice Soana. L'uomo, che si stava separando dalla moglie, ha riferito di essere andato a casa per prendere i figli e di aver visto la moglie con l'amante attraverso la finestra. Per vederli, in realtà, si è praticamente calato sul balcone, armato di telefonino per filmare l'incontro tra i due amanti al fine di utilizzare la prova del tradimento in sede di separazione, sperando di ottenere l'addebito.
Ma i due si sono accorti della presenza dell'uomo, con il telefonino in mano, è nata una colluttazione, tra insulti e urla. L'uomo è stato picchiato ed è poi fuggito con il telefonino. Durante il dibattimento è emerso che in realtà non era neppure riuscito a premere il pulsante per avviare il video, che infatti non è mai stato trovato. Cinque i giorni di prognosi per il marito, ma anche la donna, difesa dall'avvocato Valentina Macor, è stata refertata per alcune ferite procurate durante la rissa.
L'accusa di rapina aggravata per i due amanti è stata derubricata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Nonostante il pubblico ministero avesse chiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione per entrambi gli imputati, la sentenza è stata molto più lieve: 9 mesi con sospensione della pena. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero