Accompagna un indiano in Tribunale, danneggiata l'auto del sociologo Marco Omizzolo

La foto postata da Omizzolo su facebook
Danneggiata l'auto del sociologo Marco Omizzolo, studioso del fenomeno del caporalato, già minacciato in passato e autore del libro "Sotto padrone". A...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Danneggiata l'auto del sociologo Marco Omizzolo, studioso del fenomeno del caporalato, già minacciato in passato e autore del libro "Sotto padrone". A raccontare l'episodio è lui stesso sulla sua pagina facebook.


«Ieri mattina ho accompagnato Kuldip (nome di fantasia) in tribunale. Kuldip per sei anni ha lavorato come uno schiavo nell'azienda agricola di un criminale di Latina. Ha vissuto dentro una roulotte senza luce, acqua e gas. Lavorava 14 ore al giorno per 150 euro al mese. Quel criminale è stato assicurato alla giustizia grazie alla sua denuncia e per questo ha ottenuto un permesso di soggiorno premio. Ieri Kuldip ha raccontato tutto in aula con grande coraggio e determinazione, comprese le minacce di morte subite. Kuldip si è anche costituito parte civile. Credo che accompagnare quese persone nel loro percorso di giustizia e libertà sia doveroso. All'uscita dal tribunale mentre andavo a riprendere l'auto ho trovato questa con una serie di ammaccature e lo specchietto rotto. Sarà sicuramente un caso e forse un'auto poco attenta ha prodotto il danno. Io comunque, per chiarezza, continuerò ad indagare, raccontare e denunciare le storie di donne e uomini sfruttati, italiani e stranieri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero