Per gli enti locali le risorse a disposizione sono sempre troppo poche ma, per la sicurezza della città, si fa l'impossibile. ...
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Questo lo spirito dell'ultima determina approvata dal Comune di Monte San Biagio.
Cercando tra le pieghe del bilancio, il sindaco Federico Carnevale e la sua amministrazione sono riusciti a individuare una piccola somma da destinate all'acquisto di test sierologici per le persone che, durante l'emergenza, sono state in prima linea.
I volontari della protezione civile e i dipendenti della Multiservizi, per esempio, ma anche le forze dell'ordine, i funzionari comunali e i donatori Avis.
«Grazie ad un accordo con il centro analisi GalenoMed di Fondi – spiega Carnevale – siamo riusciti a finanziare 200 test ricevendone 10 in omaggio. Abbiamo così deciso di estendere l'analisi, finalizzata ad individuare i soggetti che sono inconsapevolmente entrati in contatto con il Covid-19, anche ad altre categorie rimaste in prima linea per tutti i 60 giorni di lockdown come, per esempio, gli esercenti dei supermercati e delle attività commerciali della filiera agroalimentare».
Monte San Biagio ha avuto soltanto due casi di coronavirus, entrambi i pazienti sono già guariti da tempo, però ora l'amministrazione vuole andare più a fondo e ricostruire gli ultimi due mesi di epidemia nel paese presepe.
Come noto, infatti, mentre i tamponi forniscono un'istantanea sull'infezione, i test sierologici "raccontano" la storia della malattia andando a individuare l'eventuale presenza di anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta al virus.
L'obiettivo principale, insomma, è scoprire se, tra le fasce più a rischio, qualcuno abbia contratto il virus in forma asintomatica.
«Abbiamo poi deciso di estendere i test – conclude il sindaco di Monte San Biagio – anche ai donatori di sangue che, molto altruisticamente, si sono esposti in prima persona per rimpolpare le riserve ematiche in calo durante l'emergenza, e a chi ha lavorato nella filiera agroalimentare per garantire il cibo sulle tavole dei monticellani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero