Un'amministrazione, di fatto, asservita alla più grande società di traghettamento dello stretto di Messina, con politici e funzionari pronti ad esaudire le...
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Furono loro, secondo l'accusa, a consentire che la Caronte&Tourist avviasse i lavori di una nuova biglietteria su un fondo che ancora non era nella disponibilità del Comune essendo di proprietà dell'Anas, adottando un provvedimento illegittimo in cambio della promessa di assunzione nella società del figlio di Trunfio. Un modus operandi, che Morabito avrebbe adattato anche ad altre situazioni, agevolando l'iter delle pratiche edilizie per un noto imprenditore della ristorazione in cambio di cene gratis o sconti sostanziosi per sé e per altri, o «cucendo» su misura una gara per fare aggiudicare l'appalto per il servizio di pulizia del Municipio ad una coop agendo in concorso con un affiliato alla cosca di 'ndrangheta Bertuca, Vincenzo Cristiano, che poi ha iniziato a collaborare con la Dda. E quando le cose rischiavano di complicarsi per l'opposizione anche dei consiglieri di minoranza, Repaci si è mosso, scrive il gip nella sua ordinanza, «sul fronte politico, individuando quale suo interlocutore il sindaco Giovanni Siclari al fine di assicurarsi l'affidamento dell'area».
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Quest'ultimo non avrebbe lesinato il suo aiuto, intervenendo in Consiglio per bloccare una richiesta di chiarimenti e agendo sull'Anas per sollecitare la stipula di una concessione al Comune. Interventi per i quali, come compenso, il sindaco avrebbe chiesto l'assunzione del figlio di un consigliere di opposizione per garantirsi il suo voto e la promessa di finanziamenti per l'organizzazione di manifestazione varie, ottenendo così, scrive ancora il gip, «un ritorno in termini di consenso politico-elettorale» da «illeciti rapporti di cointeressenza» con Repaci. Siclari è stato arrestato ieri sera mentre si trovava in Comune per partecipare ad alcune riunioni. I carabinieri si sono presentati e con una scusa lo hanno invitato a seguirli notificandogli poi il provvedimento. Immediatamente il sindaco è stato sospeso dall'incarico dal Prefetto di Reggio Calabria. Lo stesso provvedimento che aveva dovuto subire dopo appena tre giorni dall'elezione, avvenuta nel giugno 2017. In quel caso la sospensione scattò per la legge Severino dopo la condanna di Siclari in primo grado per abuso d'ufficio subita insieme al suo predecessore Antonio Messina di cui era vicesindaco.
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Il Messaggero