Ha un infarto davanti a moglie e figlia, salvato da dipendente Croce Rossa che passava per caso

Sirio Carmazzi era di turno nel pomeriggio. Prima di indossare la divisa e andare alla Croce Rossa di Viareggio, aveva deciso di andare a fare degli acquisti alla pineta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sirio Carmazzi era di turno nel pomeriggio. Prima di indossare la divisa e andare alla Croce Rossa di Viareggioaveva deciso di andare a fare degli acquisti alla pineta del ponente. Lì la sua strada incrocia quella di Davide, 50, che sul marciapiedi fuori dal negozio in cui si trovava Carmazzi si è accasciato per un arresto cardiaco davanti alla moglie e alla figlia. Sono state proprio le urla delle due ad attirare la sua attenzione e a far sì che, alla fine, Davide sia ancora vivo.



Morti improvvise, 70mila casi ogni anno. I cardiologi: «Servono più defibrillatori automatici fuori dagli ospedali»

Corso fuori dal negozio, Carmazzi ha subito chiamato il 118 e, in attesa dell'ambulanza, ha iniziato a praticare un massaggio cardiaco a Davide, aiutato anche da un altro uomo, un volontario della Misericordia di Massarosa, anche lui lì per caso. E poi la terza circostanza fortunata di questa vicenda: un dentista che vive in zona ha portato a Carminazzi il defibrillatore che, scarica dopo scarica, ha salvato la vita a Davide.

Agente della penitenziaria stroncato da infarto prima del turno di lavoro

E pensare che, come racconta a La Nazione, quella mattina Sirio ha accumulato tutta una serie di ritardi sulla tabella di marcia. Proprio quelli gli hanno permesso di trovarsi nel posto giusto, al momento giusto. «Sono fatalista, si vede che dovevo trovarmi lì proprio in quel momento. Va anche detto che ha funzionato benissimo il coordinamento con il 118 e tutti questi fattori insieme» ha detto l'uomo. Una «gratificazione unica» quella di essere riuscito a salvare, ancora una volta, una vita umana: «La soddisfazione più grande per me che faccio questo lavoro da trent’anni è quella di poter sentire che l’intervento è andato a buon fine, che quell’uomo non ha avuto danni cardiaci o cerebrali», ha commentato l'uomo.

Giornata Mondiale del Cuore, i massimi esperti a Convegno

Il bimbo dei miracoli: Theo sopravvive a 25 attacchi di cuore in un giorno, sta bene

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero