Pistoia, ubriaca a scuola, polizia interroga i bulli: «15enne presa a calci, legata e tolto lo scotch per farla vomitare»

Ubriaca a scuola, la polizia interroga i bulli. La preside: «15enne presa a calci, legata e tolto lo scotch per farla vomitare»
Ubriaca a scuola a Pistoia, la polizia interroga i compagni bulli hanno legato la 15enne. La preside chiede «provvedimenti severi», mentre la mamma della...

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Ubriaca a scuola a Pistoia, la polizia interroga i compagni bulli hanno legato la 15enne. La preside chiede «provvedimenti severi», mentre la mamma della ragazzina si riserva di querelare. Tutti convocati negli uffici della Digos, a Pistoia, dunque, dove sono partiti i primi interrogatori sulla vicenda della ragazzina ubriaca che il 28 marzo durante un'assemblea del suo liceo sarebbe stata bullizzata.


Pistoia, 15enne ubriaca legata a un palo e bullizzata dai compagni durante l'assemblea d'istituto

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Alla 15enne i compagni avrebbero legato mani e polsi con scotch di carta, e sarebbe stata anche oggetto di scherno da parte di alcuni. Ora la questura è al lavoro per definire bene l'accaduto, distillando i vari racconti - anche contraddittori - emersi nel corso delle ore.

Intanto la preside Elisabetta Pastacaldi ha annunciato «provvedimenti severi», la convocazione di consigli di classe straordinari con genitori e alunni e poi il consiglio d'istituto «prenderà le decisioni del caso». «Verrà decisa una sanzione - ha spiegato Pastacaldi - e se supererà i 15 giorni si può arrivare anche a decidere l'espulsione».

La ragazza non risulta ferita e non c'è comunque nessun referto che attesti problemi fisici subiti mentre era ubriaca e si stava sentendo male. D'altra parte venerdì ha lasciato rapidamente il pronto soccorso dell'ospedale con la madre senza sottoporsi agli esami medici. La Digos comunque ha voluto sentire subito la stessa ragazzina e la mamma. La 15enne, dopo la sbornia da alcolici presa venerdì, si è ripresa ma in buona sostanza alla polizia avrebbe detto di non ricordarsi quasi nulla di cosa le è successo.

La madre, invece, si riserva di presentare querela se dovessero emergere responsabilità precise di qualcuno. La Digos, che ha un video da dove non emergono violenze, confida molto nei racconti dei compagni di scuola, per questo ha già interrogato una decina di alunni. Sono i primi testimoni di una serie che potrà annoverare altri studenti ma anche insegnanti e personale del liceo.

La convinzione degli investigatori è che al termine del 'giro' sarà possibile individuare meglio i responsabili. Oltre alla polizia, sulla vicenda c'è l'attenzione della procura di Pistoia e della procura presso il tribunale dei minori di Firenze dato il coinvolgimento di minori e il rilievo sociale dell'accaduto. I pm aspettano i rapporti. Nelle prime ricostruzioni viene confermato che la 15enne aveva portato da sé gli alcolici con cui si è ubriacata nell'assemblea tenuta in un luogo esterno alla scuola. Una riunione dedicata peraltro al bullismo.


A ora non risulta alla polizia che le sia stata tappata la bocca con lo scotch né che alla ragazza sia stato disegnato qualcosa sul volto mentre non era lucida. Aspetti di cui si parla tra gli studenti ma che nessuno riferisce alle autorità. Completamente escluso che sia stata legata a un palo. Mentre dai racconti ottenuti è confermato che le mani le erano state bloccate con il nastro di carta. Così sarebbe stata derisa. Ma la preside Pastacaldi dice che i compagni «le hanno dipinto la faccia, tirato acqua e presa a calci, legata con scotch anche sulla bocca», «tolto da loro per farla vomitare ma poi rimesso. Un fatto gravissimo». Che prevede punizioni esemplari.
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Il Messaggero