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Se ne va un altro medico simbolo della lotta al Covid. Si chiamava Ubaldo Amati, era un neurologo ed è la vittima numero 324 del bilancio totale dei medici morti per complicazioni legate al coronavirus, dall'inizio della pandemia. Il dottor Amati viveva a Locorotondo (Bari), di cui è stato anche il sindaco nel quinquennio 2003/2008. Fortemente legato al suo territorio e alla sua professione, Amati «è deceduto oggi per Covid - riferisce chi ha segnalato il decesso - un medico esemplare che con generosità e altruismo ha onorato il giuramento professionale».
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Sì perchè, nonostante il medico avesse 65 anni, aveva scelto di tornare a esercitare come volontario in una casa di riposo, fornendo assistenza alle persone anziane in un periodo particolarmente difficile dal punto di vista dei contagi: «Si è infettato per aver aderito all'invito della Asl di assistere gli anziani nel focolaio della Rsa di Locorotondo come volontario. Oggi riposa insieme a tanti colleghi che ci hanno lasciato».
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Amati aveva infatti contratto il Covid lo scorso dicembre presso la Domus Sancta Familia, dove prestava servizio: «Fare il medico è il mio lavoro, la mia missione», aveva dichiarato accettando l'incarico di responsabile della struttura. Poil'esplosione del focolaio, il contagio, l'aggravarsi delle sue condizioni e persino la guarigione: sembra che nelle ultime settimane Amati si fosse ormai negativizzato.
Ma la lunga degenza, e soprattutto le lesioni lasciate dal virus ai suoi polmoni, non gli hanno permesso di salvarsi. La Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), oltre al nome di Ubaldo Amati, ha aggiornato recentemente il bilancio dei medici morti a causa del virus: gli ultimi 4 erano iscritti a Genova. Questi i nomi: Cesare Astrici, pediatra; Giustina Maria Greco, ex direttrice Reparto di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso; Claudio Viscoli, ex direttore Clinica di Malattie infettive; Claudio Vivaldi.
Il Messaggero