Abbonamenti pirata alla pay tv, tremano 11mila clienti. La Polizia di Palermo ha disarticolato un'infrastruttura informatica, gestita dalla piattaforma Tv pirata...
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Nella casa la polizia postale ha sequestrato, nascosti negli scarichi dei bagni e nella spazzatura, ben 186.900 euro in contanti ed una macchina professionale conta-banconote, lingotti d'oro, e due «wallet» hardware (portafogli virtuali) contenenti cryptomoneta in diverse valute, dall'elevato valore. Tecnicamente, le piattaforme Tv pirata rendono possibile la visione, attraverso internet, dei canali delle pay-tv normalmente trasmessi via satellite, attraverso la stipula di abbonamenti illeciti i quali, a fronte di costi irrisori per il cliente finale e dietro l'istallazione di un semplice dispositivo domestico (il cosiddetto 'Pezzottò), offrono la possibilità di accedere all'intero palinsesto, nazionale ed internazionale, delle più note emittenti satellitari a pagamento.
Un fenomeno capace di generare un business milionario (gli investigatori stimano che fino allo scorso anno i profitti illeciti ammontassero ad oltre 700 milioni di euro all'anno), che da un lato si traduce in mancati incassi per gli operatori e dall'altro costituisce una fonte di approvvigionamento per pericolosi settori criminali, che spesso risultano contigui con la criminalità organizzata nazionale ed internazionale. Proprio a riprova dell'entità del giro di affari illecito, nella sola abitazione dell'indagato gli uomini della sezione financial cybercrime della polizia postale hanno trovato e sequestrato, nascosti negli scarichi dei bagni e nella spazzatura, ben 186.900 euro in contanti ed una macchina professionale conta-banconote, lingotti d'oro, e due «wallet» hardware (portafogli virtuali) contenenti cryptomoneta in diverse valute, il cui valore complessivo, certamente elevato, verrà meglio stimato a seguito degli ulteriori accertamenti tecnici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero