Lavoratori "spiati" e in nero: chiusa ditta tessile gestita da cinesi

Lavoratori "spiati" e in nero: chiusa ditta tessile gestita da cinesi
Impiegava il 40% dei lavoratori in nero, due di loro erano addirittura senza permesso di soggiorno, e inoltre li "spiava" con telecamere nascoste per controllare minuto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Impiegava il 40% dei lavoratori in nero, due di loro erano addirittura senza permesso di soggiorno, e inoltre li "spiava" con telecamere nascoste per controllare minuto dopo minuto la produttività. In seguito ad un'ispezione i carabinieri forestali di Prato hanno  ottenuto la sospensione dell'attività di una ditta del pronto moda a Carmignano (Prato), gestita da proprietari cinesi, che sono stati denunciati. Alla ditta è stata comminata anche un'ammenda perché gli impianti audiovisivi installati per seguire a distanza l'attività lavorativa non avevano la necessaria autorizzazione dell'ispettorato territoriale del lavoro.  I militari hanno contestato anche numerose sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di oltre 10.000 euro, sia per le violazioni in materia di diritto del lavoro sia per aver esposto cartelloni pubblicitari abusivi. Gli accertamenti sono stati svolti da un gruppo multiforze coordinato dal Nucleo Investigativo (Nipaaf) del Gruppo Carabinieri Forestale di Prato con il nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro e all'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Prato-Pistoia, al comando stazione carabinieri Forestale di Prato, alla Stazione Carabinieri di Iolo, e con l'ausilio di un mediatore culturale di lingua cinese.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero