Soverato, chi è Beauty David: la 24enne nigeriana mamma di una bimba picchiata dal capo perché chiedeva la paga

È una vera e propria gara di solidarietà con offerte di lavoro e di sostegno quella che è partita nei confronti di Beauty D,, la giovane donna di origini...

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È una vera e propria gara di solidarietà con offerte di lavoro e di sostegno quella che è partita nei confronti di Beauty D,, la giovane donna di origini nigeriane, madre di una bambina, dopo l'aggressione subita per avere chiesto il pagamento delle spettanze dovute per il lavoro di lavapiatti in un lido-ristorante di Soverato, in Calabria. A sottolinearlo è l'avvocato Filomena Pedullà, legale della ragazza. «Sono tante e si stanno moltiplicando - aggiunge il legale - le offerte di occupazione pervenute per mio tramite a Beauty a distanza di poche ore dalla diffusione della notizia. Un coro di disponibilità, anche immediate, provenienti non solo da questa zona ma anche dal resto della Calabria». Da cinque anni in Italia, Beauty, con la propria bambina, vive in un comune del litorale ionico catanzarese non distante da Soverato.

Chiede di essere pagata, ragazza nigeriana picchiata dal datore di lavoro: choc a Soverato

Intanto la Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un'inchiesta. Lesioni personali, furto e minacce: sono concentrate su queste ipotesi di reato, al momento, le indagini avviate sul datore di lavoro, Nicola Pirroncello, di 53 anni.  «Sono in corso delle valutazioni contabili - ha aggiunto l'avvocato Pedullà -. Gli inquirenti stanno vagliando i dati relativi al contratto e dell'accordo verbale tra le due parti. Alla ragazza è stato inviato un bonifico di 200 euro quando era stato pattuito un compenso di 600 euro». Alla base della protesta della donna e della successiva aggressione c'è stato proprio il mancato pagamento della somma rimanente. A seguito della reazione del datore di lavoro davanti alla richiesta di pagare quanto pattuito, Beauty, precisa il legale a seguito di quanto accaduto, «ha riportato una lesione alla mano, testimoniata da un'unghia sanguinante, contusioni alla spalla e strappo del cuoio capelluto». 

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Il Messaggero