«Già da ora l'Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo aver ricordato che è già stata offerta la «totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta» attraverso due motovedette della guarda costiera e una della guardia di Finanza, la nota di palazzo Chigi conferma che l'Italia ha «già fornito - e siamo disponibili a fornire - generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento c'è stato comunicato che a bordo è presente un team medico di fiducia».
«Si conferma la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l'incolumità dei migranti a bordo». Lo sottolinea una nota di palazzo Chigi che aggiunge: «rimane un quesito, l'obiettivo della Sea Watch era salvare i naufraghi oppure creare un caso internazionale richiamando l'attenzione dei massi media?».
Isolata come una nave in quarantena. Vietato avvicinarsi alla Sea Watch 3 per un raggio di mezzo miglio, ordina la Capitaneria di porto di Siracusa. E per il quarto giorno i 47 migranti soccorsi il 19 gennaio scorso davanti alla Libia sono prigionieri a bordo. Non si scende. Sono invece riusciti a salire - dopo l'autorizzazione della prefettura - gli esponenti del Pd Matteo Orfini e Maurizio Martina che presenteranno un esposto in procura contro la «detenzione illegale» dei naufraghi.
LEGGI ANCHE Prestigiacomo guida il blitz sul gommone, rivolta in Forza Italia
I due sono finiti però tra gli indagati. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini mantiene la linea dura e ironizza: a chi «vuole portarmi in tribunale, rispondiamo col sorriso.
Oggi si sono mossi anche i Garanti. Quello per l'Infanzia, Filomena Albano, ha inviato una segnalazione al premier Conte invitando a far sbarcare i minorenni. Mauro Palma, Garante per i detenuti, chiede l'immediato attracco per evitare violazioni della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Palma ha informato delle sua «preoccupazioni» la procura di Siracusa. Il procuratore siracusano Fabio Scavone, da parte sua, per ora non si muove. Non c'è nessun indagato, assicura. E smonta anche le «prove» ipotizzate da Salvini contro il comandante che avrebbe messo a rischio la vita dei migranti soccorsi per essersi diretto verso l'Italia invece che in Tunisia durante una tempesta: nessun reato, spiega il pm, ha scelto la rotta che riteneva più sicura. Quanto all'altro reato suggerito dal titolare del Viminale, favoreggiamento all'immigrazione clandestina, il pm non lo ravvisa. Scavone conferma invece i dubbi espressi dal ministro sull'età dei minorenni (sarebbero 13 secondo la ong).
«Non hanno nessun documento con sé - rileva - e quindi è riportato soltanto l'anno di nascita senza neanche giorno e mese. Quindi è un profilo da verificare. C'è solo un minorenne che dichiara di avere 15 anni, per il resto tutta la fascia dei diciassettenni, molti nati l'1 gennaio del 2002». E la situazione di stallo preoccupa il Quirinale. Il presidente Sergio Mattarella - che è in contatto con il premier Conte - segue da vicino la vicenda e, senza interferire, esprime l'auspicio che venga trovata una via d'uscita dallo stallo individuando una pronta soluzione. D'altronde, del fatto che la situazione vada risolta sembra esserne consapevole - riferiscono fonti parlamentari - anche Salvini. Mattarella rimane comunque convinto della necessità di un'assunzione di responsabilità da parte dell'intera Unione europea per governare il fenomeno dell'immigrazione.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero