Scontri Genova, procura apre indagini su manifestanti e polizia

La procura di Genova aprirà due fascicoli sui fatti di ieri al momento entrambi contro ignoti: uno per resistenza, danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi per i...

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La procura di Genova aprirà due fascicoli sui fatti di ieri al momento entrambi contro ignoti: uno per resistenza, danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi per i manifestanti che si sono scontrati con la polizia e l'altro contro il gruppo di poliziotti del Reparto Mobile che ha picchiato il giornalista di Repubblica Stefano Origone rompendogli due dita, una costola e provocandogli altre lesioni. Le ipotesi di reato sono lesioni aggravate dall'uso dell'arma, cioè il manganello, e dalla gravità delle lesioni.

 

A occuparsi dell'identificazione dei manifestanti sarà la sezione investigativa della Digos, mentre l'identificazione degli agenti spetterà alla squadra mobile diretta da Marco Calì. Nelle prossime ore la polizia acquisirà la documentazione foto e video e sentirà i testimoni dei fatti. «Non faremo sconti a nessuno nella ricostruzione dei fatti e della verità storica» ha detto il procuratore aggiunto Francesco Pinto che ha aggiunto che «i tempi del G8 sono lontani».

IL PROCURATORE
«È assurdo che accadano fatti del genere. Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso». Lo ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che questa mattina ha telefonato al giornalista di Repubblica ferito durante gli scontri tra antagonisti e polizia durante il comizio di Casapound. «Esprimo la mia più forte solidarietà - ha detto Cozzi - e il rammarico forte perché è inconcepibile quanto successo».

DIRETTISSIMA PER DUE ANTAGONISTI

Intanto il processo per direttissima ai due genovesi arrestati ieri durante gli scontri di piazza a Genova, uno di 51 anni e l'altro di 32 anni, potrebbe slittare in tarda mattinata o al pomeriggio. Sono stati meglio precisati i capi di accusa: i reati ipotizzati sono resistenza e lesioni a pubblico ufficiale in concorso, in particolare per aver dato un pugno in faccia a un dirigente di polizia che tentava la mediazione prima che i manifestanti tentassero di sfondare il blocco che chiudeva l'accesso a via Marsala, dove era in svolgimento il comizio di CasaPound.
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Il Messaggero