Un Paese che cerca di tornare alla normalità dopo un periodo drammatico. Migliaia di studenti che tornano a scuola a sei mesi dall'inizio del lockdown. Ma a Torino...
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Ama, ancora aumenti: per 81 dipendenti scatta il super-bonus da 20mila euro
Legittime le richieste dei lavoratori del trasporto pubblico piemontese, ma legittima anche - e forse più incombente, scrivono in molti - la necessità di cercare di tornare alla normalità, "dopo migliaia di morti, di posti di lavoro persi, di famiglie costrette a grandi sacrifici". Sono molti i commenti che mettono sotto accusa la scelta di proclamare uno sciopero proprio il giorno della ripresa dell'attività scolastica.
I motivi della protesta
«Non ci fidiamo più. Gtt chiede agli autisti di provvedere alla sanificazione dei mezzi senza fornire materiale idoneo, con tutti i rischi che questo comporta, e ora vuole privatizzare il controllo dei biglietti. La situazione economica è disastrosa con una perdita che nel 2019 è stata di 16 milioni di euro e nel 2020 potrebbe raggiungere i 30-40 milioni. Siamo molto preoccupati per i 430 dipendenti», spiega Francesco Bernardo della Filt Cgil. «Gtt non ci ha informato della situazione economica, le relazioni industriali sono pessime e non vengono applicati i protocolli per la sicurezza anti-Covid messi a punto a livello nazionale», aggiunge Vincenzo Bernardi della Fit Cisl. «La protesta è dovuta anche alla mancanza di sicurezza per il personale e per i cittadini. Nel mese di agosto ci sono stati tre episodi di aggressione dei controllori. Siamo preoccupati per la ripartenza e per questo abbiamo scelto per lo sciopero un giorno simbolico come il 14 settembre», osserva Vincenzo Filoramo dell'Ugl. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero