MILANO Ambra Battilana, Imane Fadil e Chiara Danese, le tre giovani testimoni chiave nei processi sul caso Ruby, «hanno sofferto un danno da stress di fronte a un esercito...
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PROCESSO «SPETTACOLARIZZATO»
All’inizio dell’udienza l’avvocato Cecconi ha chiesto l’estromissione delle tre parti civili (tra cui l'avvocatura dello Stato per la Presidenza del Consiglio) sostenendo che le presunte false testimonianze delle olgettine nei processi sul caso Ruby «non hanno danneggiato le posizioni» delle tre ragazze, «risarcite» nel processo Ruby bis a carico di Fede, Mora e Minetti. All’eccezione della difesa di Berlusconi si sono associati gli altri legali e un difensore ha sostenuto che le parti civili hanno cercato di «spettacolarizzare» il processo, ma «non hanno subito alcun danno alla loro immagine, alla loro vita di modelle o pseudo modelle e basta guardare i loro profili Facebook».
L’aggiunto Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno invece rilevato che «questo processo origina da due sentenze definitive che hanno espresso come verità assoluta che vi siano state delle false testimonianze» e le tre ragazze che non si sono accodate alla tesi delle «cene eleganti» di Villa San Martino lo hanno fatto sapendo che «potevano anche essere accusate di calunnia e basta questo tipo di stress a ritenerle danneggiate». Per le parti civili ha parlato solo il legale di Imane Fadil, anche lei presente in aula. Nelle scorse udienze è emerso, tra l’altro, che la difesa di Mariarosaria Rossi, senatrice di Forza Italia, stretta collaboratrice dell’ex premier e imputata per falsa testimonianza, sta trattando proprio con i legali delle parti civili per offrire risarcimenti fuori dal processo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero